Oro per Ralph Weber, argento per Nils Mani, bronzo per Johannes Strolz. Ma c’è una medaglia che vale ancor di più: è quella vinta dal Team Captain norvegese Per Erik Vognild. Sulla Direttissima del Pratello a Rivisondoli, accade questo: la gara termina e i tre vincitori hanno finito già da due ore la loro splendida performance. Ma c’è un guardia porte che richiama il fermi tutti. “Nils Mani ha inforcato, l’ho visto da dietro, ma sono sicuro”. Markus Waldner, giudice arbitro nicchia un po’ perché la posizione del giudice di porta non era proprio la migliore, ma poi la chiude lì “Se hai visto così Mani va squalificato”. Chiamato l’allenatore viene spiegato che Nils aveva sì impattato la porta distruggendola (la tuta strappata sul ginocchio lo conferma!), ma gli sci erano passati regolarmente all’esterno. Purtroppo non c’è il video ufficiale poiché il cambio di programma (la gara avrebbe dovuto prendere il via domani) non lo ha permesso. Ed è qui che Vognild inizia la sua corsa verso la medaglia speciale: il suo atleta Aamodt Aleksander Kilde è quarto e con una squalifica di Nils, diverrebbe medaglia di bronzo. “Ma a me non interessa vincere senza un reale merito” per cui ecco uscire dalla tasca la sua videocamera che dimostra chiaramente il passaggio regolare, avvallato anche da una fotosequenza scattata dal coach dei russi. Tutto a posto, dunque, la bandiera rossocraciato può sventolare ancor più in alto di ieri, quando Weber e Mani avevano concluso la discesa libera vinta da Cochran, al secondo e terzo posto. Un percorso ritmico, abbastanza tecnico, ma reso ancor più impegnativo da una neve un po’ saponosa specialmente nella parte alta. Quel terreno che ha deluso le aspettative di Cochran che un pensierino al bis lo aveva fatto. Invece non è stato dentro nella sequenza di curve sul muro, così come i tedeschi Fabio Renz e Manuel Schmid, gli austriaci Danklmaier e Mayrpeter, il francese Mathieu Faivre, tutte teste di serie. Tra loro bisogna infilarci anche Andrea Ravelli che ha commesso uno stupido errore: non ha preso il giusto anticipo sul salto ed è volato lungo saltando la porta successiva. Un peccato, perché nella parte alta, a detta di tutti gli allenatori, nessuno aveva sciato meglio di lui. Forse proprio il norvegese Kilde che ha un nome stupendo (Aamodt) ma che nella seconda parte di gara ha affondato per un istante lo sci destro dentro a una traccia che lo ha disunito un poco. Ancora una volta il migliore degli italiani si è rivelato Stefano Baruffali, decimo a 63 centesimi dal bronzo di Johannes Strolz al quale la federazione austriaca dovrebbero fare un monumento. La velocità doveva essere loro, ma hanno preferito fare harakiri, lasciando la via del successo ai diretti rivali elvetici. Gli altri ragazzi di Matteo Joris non ne hanno azzeccata una, ma il disappunto maggiore è che occasioni così favorevoli, non ultimo l’aspetto ambientale, non capitano facilmente. Buzzi e De Vettori non hanno concluso la prova, mentre Hofer ha concluso in 15esima posizione con Henri Battilani 24esimo.
Classifica superG maschile
1. Ralph Weber SUI 1’02”73
2. Nils Mani SUI 1’02”93
3. Johannes Strolz AUT 1’03”30
4. Aleksander Aamodt Kilde NORv 1’03”48
5. Gino Caviezel SUI 1’03”62
6. Henrik Kristoffersen NOR 1’03”64
7. Thomas Dressen GER 1’03”70
8. Roy Piccard FRA 1’03”74
9. Adrian Smiseth Sejersted NOR 1’03”84
10. Stefano Baruffaldi ITA 1’03”92
Gli altri italiani: 15. Aaron Hofer 1’04”01; 24. Henri Battilani 1’04”35; Andrea Ravelli, Matteo De Vettori ed Emanuele Buzzi: usciti
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