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Roccaraso2012: GS donne: Scandinavia padrona

Nessuno poteva pensare che la norvegese Ragnhild Mowinckel potesse rifilare più di un secondo a Sarah Hector nella seconda manche. E nemmeno che l’americana Shiffrin e l’elvetica Suter gettassero via così un podio già quasi fatto lasciando alla francesina Adeline Baud la strada spianata per il bronzo. Eppure questa è la storia dello slalom gigante femminile corso questa mattina sulla pista Lupo dell’Aremogna, per la prima volta nella storia divisa in due giornate, ma non per una interruzione. Una scelta tutto sommato azzeccata, perché le prime sono riuscite a giocarsela su un terreno non così tormentato dal sole primaverile. La diciannovenne norvegese, di Nolde, una cittadina sui fiordi che guardano l’Islanda, ha compiuto un capolavoro tecnico sul muro, quella schiena d’asino che non si poteva sbagliare per non perdere preziosi centesimi sul panetto successivo. Proprio in quel punto Sara Hector, tra le indiscusse favorite per l’oro che aveva conquistato ai Mondiali di Crans l’anno scorso, si è quasi girata facendo segnare il 17esimo tempo nella prova conclusiva, buttando via la prima manche di ieri che aveva vinto. Peggio ancora ha fatto Mikaela Shiffrin, sbarcata a Roccaraso come una star, ma ridimensionata quanto meno nell’entusiasmo, dopo lo slalom, dove era uscita nella 2° manche, e dopo questa seconda prova che ha rovinato con un errore irrimediabile (è arrivata 20esima). Anche la francese Adeline Baud non può ricordarsi della sua discesa come una delle migliori, ma ha approfittato della giornata storta di chi le stava davanti ieri quando aveva concluso all’ottavo posto. Corinne Suter che si giocava l’oro con la Hector si è arresa nella prima parte di gara per una inclinazione eccessiva che l’ha fatta scivolare fuori dalla linea ideale. Un errore impossibile da colmare anche dopo una seconda parte di manche tirata fino all’impossibile. Niente male il sesto tempo di manche di Karoline Pichler che ha ritrovato parzialmente il sorriso dopo l’incavolatura dello slalom e la prova infarcita di errori nella prima discesa di ieri. Ha sciato bene, con un buon ritmo sfruttando perfettamente una pista che dopo cinque atlete scese prima di lei era ancora perfetta. Per una norvegese che sorride ce n’è un’altra, Kristine Haugen, che, pur soddisfatta, alza gli occhi al cielo indispettita da quel centesimo che le ha tolto dal collo la medaglia di bronzo. Lo stesso disappunto che aveva avuto Ragnhild Mowinckel nello slalom speciale, concluso al quarto posto. Ma quella di oggi è stata tutta un’altra storia…

Classifica slalom gigante femminile

1. Ragnhild Mowinckel  NOR   2’40”02

2. Sara Mowinckel   SWE  2’40”28

3. Adeline Baud  FRA 2’40”80

4. Kristine Gjelsten Haugen  NOR   2’40”81

5. Simona Hoesl  GER   2’40”87

6. Lisa-Maria Zeller  AUT  2’40”97

7. Corinne Suter   SUI    2’41”18

8. Mirjam Puchner   AUT  2’41”27

9. Nathalie Eklund   SWE  2’41”40

10. Romane Mirandoli   FRA  2’41”41

Le italiane: 18 Karoline Pichler 2’42”49; 42. Alessia Medetti 2’48”07; 43. Ida Giardini 2’48”83; 45. Jessica Mazzocco 2’49”44; 52. Federica Sosio 2’52”02. Nicole Agnelli uscita

 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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