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Sci alpinismo: la Vertical Race

Non ha tradito le attese Michele Boscacci, già vincitore lo scorso anno, che si è imposto  nella Vertical Race, ultimo atto della tre giorni dei campionati italiani di sci alpinismo di Madonna di Campiglio e il forte atleta del Centro sportivo Esercito non ha tradito le attese, confermando il titolo italiano dello scorso anno ottenuto sempre sullo stesso tracciato rendenese. Le altre medaglie d’oro tricolori di giornata sono andate al collo di Alba De Silvestro, prima assoluta e prima espoir (under23), di Federico Nicolini, terzo assoluto e primo espoir, di Davide Magnini e Giulia Murada, migliori junior, di Matteo Sostizzo e Samantha Bertolina, i più veloci fra i cadetti, mentre per quanto riguarda le categorie master il successo ha arriso a Marzio Deho e a Monica Sartogo.

Il 26enne di Albosaggia, vincitore dell’ultima Coppa del Mondo, ha dimostrato che in questa tipologia di gare è il numero uno, ponendo il proprio ineluttabile sigillo al termine dei 3,5 km del tracciato di gara e dei 600 metri di dislivello compresi fra la partenza in centro a Madonna di Campiglio e l’arrivo posto sul Monte Spinale. Dopo aver affrontato la prima parte di gara assieme al compagno di squadra Damiano Lenzi, Boscacci ha aumentato il ritmo con una progressione risultata determinante, giungendo sul traguardo con il tempo complessivo di 24’55”43, di un minuto circa superiore rispetto alla prestazione fatta registrare dodici mesi fa. In seconda piazza è giunto l’ossolano Damiano Lenzi, che ha provato in tutte le maniere a ricucire il gap dal compagno di squadra, ma si è dovuto definitivamente arrendere, facendo gara in solitaria e giungendo con un ritardo di 16 secondi. Straordinaria invece la prova dell’under 23 di Molveno Federico Nicolini, che ha lottato spalla a spalla con gli avversari agguerriti e poi nel finale è riuscito ad ingranare la quinta e a precedere tutti sul traguardo. Per lui una medaglia di bronzo assoluta a 31 secondi dal vincitore, ma soprattutto l’oro nella categoria espoir. Subito dietro l’altoatesino Martin Stofner, quindi i due alfieri del Cs Esercito Robert Antonioli e Manfred Reichgger. Fra gli under 23, alle spalle di Federico Nicolini, hanno centrato la medaglia il valdostano Henri Aymonod e il gardenese Alex Oberbacher.

Passando alla sfida femminile, con partenza più a monte per complessivi 3 km e 460 metri di dislivello, la veneta di Padola Alba De Silvestro ha fatto l’en plein a questo appuntamento tricolore, aggiudicandosi anche la vertical race. Dopo aver gestito le energie ad inizio prova, la De Silvestro ha condotto una buona parte di gara con la cuneese Katia Tomatis, per poi allungare nel finale e tagliare il traguardo a braccia alzate con il tempo di 23’02”98. Piazza d’onore a 27 secondi per Katia Tomatis, quindi terza assoluta la giovane valtellinese Giulia Compagnoni, che è riuscita a precedere di pochissimo la trentina Elena Nicolini, la quale puntava ad una medaglia importante, ma ha faticato più del previsto.

Pronostico rispettato nella gara junior maschile, dove il fuoriclasse vermigliano dell’Esercito Davide Magnini ha dominato con autorità dal primo all’ultimo metro i 3 km del tracciato. Eccellente il suo riscontro cronometrico, ovvero 19’02”00, che gli ha permesso di staccare di 48 secondi il valtellinese Andrea Prandi e di 1’08” il sorprendente valdostano Sebastien Guichardaz, quarto il fratello Fabien.
Singolare l’arrivo delle prove giovanili femminili sulla distanza di 2 km e 320 metri di dislivello. A vincere fra le junior, centrando tre vittorie su tre gare, è stata la valtellinese della Polisportiva Albosaggia Giulia Murada con il tempo di 19’04”93, ma la prima cadetta Samantha Bertolina, di tre anni più giovane, è arrivata poco distante, a soli 6 secondi. Ottimo poi l’argento della trentina dello Ski Team Lagorai Valeria Pasquazzo, al primo anno da junior, quindi terza Valentina Giorgi della Polisportiva Albosaggia. Fra le cadette argento per Anna Folini, a 1’44” dalla vincitrice, quindi terza l’altoatesina Sophie Poernbacher.
Prova di forza anche fra i cadetti, grazie al vicentino Matteo Sostizzo che ha impresso un forcing insostenibile per gli avversari, chiudendo la sua prova con il tempo di 15’42”50. Una prestazione che gli ha permesso di precedere Mirko Sanelli del Premana ed Alessandro Gadola del Valtartano.

Infine nelle categorie master le medaglie sono state appannaggio di Monica Sartogo dell’Us Aldo Moro, Bice Bones dello Sci club Valle dei Laghi e Claudia Pontirolli del Brenta Team in campo femminile, quindi del biker Marzio Deho dell’Asd Gan, che ha preceduto Ivan Antiga del Brenta Team e Guido Pinamonti del Bogn da Nia. Grande successo organizzativo dunque per la tre giorni dei Campionati Italiani di skialp organizzati dal Brenta Team, organizzazione che in passato ha già ospitato tre prove di Coppa del Mondo e che ambisce a tornare nel massimo circuito già dal 2018, sperando poi anche in un Campionato Mondiale.

da fisi.org

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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