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SG Kitz: Svindal si è arrabbiato, Inner calmato!

Aksel Lund Svindal non arrivava da un gran bel periodo e si è presentato a Kitzbuehel con le corne da vikingo abbassate, dopo la gaffe agonistica di Wengen (fuori in superH e Discesa). Con Hirscher che non sbaglia un colpo ci voleva una grande performance che è arrivata questa mattina in un superG bellissimo che ha reso incerto la gara fino all’ultimo. Tutto si è risolto nell’ultima parte, quando gli atleti hanno dovuto affrontare la mitica Hausbergkante ad un’alta velocità ma preceduta da un angolo che non dava spazio, per poi presentarsi nella solita contropendenza micidiale. Svindal non l’ha preperata meglio del giovane Matthias Mayer, ma si è portato dietro una velocità assurda nel tratto precedente. Poi col pelo che si ritrova, ha recuperato il traguardo mantenendo il vantaggio accumulato nel tratto precedente. Dicevamo di Matthias Mayer: pazzesca la sua ultima parte: l’unico che è riuscito a non mettere gli sci dit raveso senza peraltro scendere troppo verso il basso nella diagonale. 131 km/h la velocità toccata, poco più rispetto a Christof Innerhofer che sarebbe al posto di Svindal se avesse interpretato un po’ meglio la prima parte dove ha perso gran parte dei 40/100 che ha poi pagato al traguardo (27/100 su Mayer). Ma la gara di Inner è stata condizionata dal fattaccio, anzi dal "fattino" di ieri, quando nella prova della discesa, dopo essersi fermato (perso uno sci), ha continuato ripresentandosi in pista: la giuria gli ha inflitto un bel gruzzoletto di franchi di multa e gli ha regalato il pettorale di partenza numero 45. Cosa accade nella testa di un atleta in questi casi non si sa: forse rabbia e voglia di fargliela vedere a quelli là. Di fatto la discesa di Christof è stata bellissima, ricca di coraggio e volontà. Si è rivisto anche un ottimo Peter Fill, settimo in compagnia della coppia francese Clarey e Theaux. Heel ha sbagliato la linea sull’Hausbergkante ed ha beccato 1"41, mentre Marsaglia si è stampato contro una porta che ha inforcato quando comunque aveva già 1 secondo di ritardo, mentre Dominik Paris ha sbagliato linea nella prima parte e non è stato dentro . Poco prima era sceso Siegmar Klotz col 43 sbalordendo tutti con il decimo posto a 1 e 04 dal leader. Anche lui fa parte delle aquile azzurre a tutti gli effetti e domani ci sarà la controprova. Tra i big ha deluso non poco Klaus Kroel anche se la sua gara sarà quella di domani, la discesa, la Streif, il mito!

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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