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SG Lake Louise: questa volta Paris cӏ! Bis di Jansrud

Che fosse bravo lo sapevamo tutti, ma che diventasse anche Santo… Stiamo parlando di Dominik Paris autore di un vero e proprio miracolo sul primo superG della stagione. Ha vinto ancora il norvegese Kjetil Jansrud, così come ha fatto ieri in discesa, ma subito alle spalle dell’austriaco Mayer, secondo a 29/100, c’è l’azzurro, certamente non candidato al podio alla vigilia. Il miglior risultato della sua carriera in questa specialità è stato un dodicesimo posto, in quanto deve la sua fortuna più alla velcoità più pura che alle curve semiveloci. Non a caso questo è il superG più "discesa" del circuito, per di più rovinata da buche profonde quanto pericolose su diverse porte. Paris ha rotto una superclassifica per gli austriaci, visto che alle sue spalle si sono infilati in ordine, Striedinger, Franz e Reichelt e in quest’ottica Mayer ha salvato faccia e Patria. Jansrud si sta dimostrando padrone in assoluto della velocità e di fatto ha ereditato ciò che l’anno scorso fu di Svindal, autore di un "Uno-Due" spettacolare proprio a Lake Louise. Non si tratta di uno stato di forma pregevole, qui c’è del talento puro, che in verità ha sempre avuto, ma spesso rovinato da giornate no. Chissà che la mancanza di Svindal gli abbia fatto bene dal punto di vista psicologico. Non per essere cattivi, ma nella testa di un atleta spesso scattano meccanismi misteriosi, naturalmente a livello inconscio. 
Dal punto di vista tecnico il norvegese è stato geniale. In quelle buche micidiali si è inventato linee assurde, soprattutto in prossimità di un salto, evitato abilmente, passando sotto di almeno 5 metri. Ha rischiato e gli è andata bene. Poi ha completato il suo capolavoro con una sensibilità che oggi non ha eguali. 
Peter Fill ha un po’ deluso: nessun errore, ma eccessiva prudenza nella scelta delle linee. Comunque è un 13esimo posto a 9 decimi da Jansrud da non buttare. Cosa che invece farà Christof Innerhofer, ultimo tra i leader (43esimo) a quasi 3 secondi, appena davanti al giovane Henri Battilani (53esimo). Meglio di lui Werner Heel, 28esimo, ma certamente poco soddisfatto, soprattutto dopo l’ottimo settimo posto di ieri. Quindi Matteo Marsaglia (in zona recupero fisico dopo l’infortunio di fine ottobre), 25esimo. Qui la pista non ha colpe, in quanto il canadese Dustin Cook, uno dei giovani rampolli del duo tecnico Carca-Deflorian, è stato in corsa per il podio fino a metà pista, per poi concludere al tredicesimo posto. Mattia Casse ha invece concluso al 43esimo posto, Varettoni al cinquantesimo.

CLASSIFICA AGGIORNATA AL NR 39

ANK BIB NAME NAT TIME DIFF
1 20 JANSRUD Kjetil

 

NOR

1:32.02  
2 21 MAYER Matthias

 

AUT

1:32.31 +0.29
3 4 PARIS Dominik

 

ITA

1:32.33 +0.31
4 17 STRIEDINGER Otmar

 

AUT

1:32.34 +0.32
5 10 FRANZ Max

 

AUT

1:32.37 +0.35
6 8 REICHELT Hannes

 

AUT

1:32.44 +0.42
7 26 OSBORNE-PARADIS Manuel

 

CAN

1:32.53 +0.51
8 3 CLAREY Johan

 

FRA

1:32.59 +0.57
9 18 HUDEC Jan

 

CAN

1:32.62 Tags

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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