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SG Lake Louise: Svindal, ci mancherebbe!

Ma quanto piace a Svindal il superG di Lake Louise… Primo l’anno scorso, primo anche quest’anno. Una vittoria senza storia, perentoria con 24/100 di vantaggio sull’austriaco Mathias Mayer che l’ìha fatto sudare fino alla quart’ultima porta dove aveva 10/100 di vantaggio. Ma nell’ultimo pezzettino il norvegese ha indossato la tuta da astronauta facendo il vuoto. Ecco perché la vittoria diventa assoluta. A 38/100 un altro austriaco, Georg Streitberger, in una gara dove sono tutti lì vicini e dove il Wünderteam ha piazzato 5 aquile tra i primi 8. Per questo motivo il quarto posto di Christof Innerhofer vale moltissimo. Non ha sciato ancora al massimo, ma in alcuni punti è stato formidabile, come ieri in discesa. E come ieri in discesa, l’austriaco Georg Streitberg, oggi terzo, è stato a lungo in testa mettendo a frutto la sua grande capacità di adattarsi a qualsiasi tipo di tracciato con leggera predilizione per i tratti più tecnici. Sulla difficile diagonale ha preferito mettere le code di traverso per decelerare, ma è tato intelligente perché poi ha tenuto una linea molto buona. Peter Fill (ottavo) invece, quella diagonale l’ha fatta alla perfezione e quei 47/100 di divario dall’austriaco non sono da attribuire a errori, se non una piccola disattenzione su un dosso cieco, preso con troppa cautela, l’opposto di Bode Miller che lì stava per sbattere contro il telo per eccesso opposto. Sulla diagonale Matteo Marsaglia era giunto con mezzo secondo di ritardo da Svindal, all’uscita dal passaggio più tecnico ha dovuto aggiungere quasi uns econdo in più, poiché ha sbagliato completamente linea, finendo in fresca. Werner Hell ha esagerato, questa volta, con il "io mi butto, arretro, perché tanto poi recupero". Troppi pasticci e ritardi irrimediabili: gara da dimenticare. Chi sperava invece in una seconda high performance di Dominik Paris ha dovuto ricredersi: troppe curve per il nostro gigante buono. Linee troppo strette in alcuni tratti per poter mantenere alta la velocità ed anche nei tratti più scorrevoli non è riuscito a fare la differenza perché si è portato dietro linee poco efficaci. Meglio di lui ha fatto Siegmar Klotz, ma solo fino a 3/4 di pista perché sul finale ha ceduto concludendo oltre la 20esima posizione. Ne abbiamo comunque piazzati sempre sei nei primi 22 (dopo i primi 30 partiti). Con la velocità l’Italia c’è!

Results

Rank
Bib
Name
Run 1
Run 2
Tot. Time
1 15

SVINDAL Aksel Lund

1:28.53   1:28.53
2 17

MAYER Matthias

1:28.77   1:28.77
3 8

STREITBERGER Georg

1:28.91   1:28.91
4 14

INNERHOFER Christof

1:29.21   1:29.21
5 2

KUENG Patrick

1:29.25   1:29.25
6 22

REICHELT Hannes

1:29.33   1:29.33
7 1

FRANZ Max

1:29.35   1:29.35
8 13

PUCHNER Joachim

1:29.38   1:29.38
8 5

FILL Peter

1:29.38   1:29.38
10 10

HUDEC Jan

1:29.47   1:29.47
11 11

JANSRUD Kjetil

1:29.49   1:29.49
12 45

OSBORNE-PARADIS Manuel

1:29.51   1:29.51
13 6

JANKA Carlo

1:29.79   1:29.79
14 19

FEUZ Beat

1:29.95   1:29.95
15 23

DEFAGO Didier

1:29.96 Tags

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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