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SL Adelboden: Hargin su tutti

A parte Mattias Hargin che ha tirato una riga impressionante approfittando anche del numero 2 di pettorale e sfruttare un terreno che non si era ancora rotto dal primo passaggio di Mario Matt (erroraccio all’ingresso sul muro),  gli altri big sono racchiusi in due decimi: Neureuther +39/100, Hirscher + 47/100, Myhrer +51/100 e Moelgg + 59/100. Poi Matt che come detto si è praticamente fermato quando il pendio si affaccia su quella splendida tribuna stracolma di appassionati. Nonostante quell’errore è comunque lì, sotto il secondo, quando aveva sciato meglio di tutti nelle 40 porte precedenti. Nessuno ha sciato invece, meglio di Hargin sul muro. Attenzione al norvegese Kristoffersen, settimo a 95/100 ma è tra gli slalomisti più in forma. Così come sembra si sia risvegliato Stefano Gross, bravissimo fino al muro quando (solo 3 decimi al primo intermedio), su una neve davvero rovinata perdeva solo 6 decimi. Poi ha perduto un secondo, forse troppo, sul finale per un ritardo totale di 1"53 che gli è valsa la dodicesima posizione. Un po’ meno brilante Patrick Thaler (17esimo a pari merito con Pinturault) che ha assunto una posizione troppo verticale in distensione in diversi passaggi il che ha frenato la sua corsa anche ei passaggi più filanti: 2"16 il suo ritardo, 10/100 più veloce di Razzoli, diciannovesimo.Col 22esimo tempo si è qualificato anche Deville, che con un ginocchio davvero dolorante ha stretto i denti guadagnandosi la qualificazione per la seconda manche e su una pista più liscia avrà la possibilità di abbassare la sua posizione. E lo può fare perché sta sciando bene. Da segnalare l’ottima prova del russo Alexander Khoroshlov che col 25 di pettorale si è presentato sul muro con 8 decimi di gap, un secondo meno degli atleti attorno al suo pettorale, per poi commettere un grave errore sul ripido, ma è comunque quindicesimo. Alle Olimpiadi può comoetere in difesa della Patria senza far ebrutte figure. Seconda manche alle 13:30

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi.

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