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SL Aspen: Schild tanto per … non cambiare

L’anno scorso ne ha vinti 6. Sette se consideriamo anche lo slalom dei Mondiali di Garmisch. Vediamo quest’anno se riesce a battere il suo record. A vedere come ha sciato ad Aspen possiamo anche crederci, perché tra lei e il resto del mondo continua ad esserci una vita. Bene, brava, bis alla svedese Pietilae-Holmner e sorrisi per Maria Hoefl-RIesch, che ha saputo scavalcare la Poutiainen che era seconda dopo la prima frazione.

Applausi a Manuela Moelgg che ha concluso al settimo posto, recuperando ben 5 posizioni dopo un manche conclusiva coraggiosa, di fatto solo 3 decimi inferiore rispetto a quella della Schild. Niente podio Azzurro, dunque ma possiamo essere felici per la performance di Manuela Moelgg. Considerando che la slalomista sta sciando al 50% per via del mal di schiena… 13esima a metà gara, nella seconda si è davvero scatenata, con una sciata pulita, precisa e votata all’attacco. Una di quelle manche che quando entrano… E quel solito errorino che quasi sempre ci mette dentro, questa volta non si è fatto vivo e il risultato è stato premiato con un quinto posto da festeggiare. Si è divuto attendere fino alla Zuzulova – 7a a metà gara – per vederla spodestata dalla leader position. Dopo di lei l’austriava Nicole Hosp, nella manche decisiva, ha combinato un disastro dalla prima alla 14esima porta, quando ha deciso di inforcare. La connazionale Kathrin Zettel, bronzo a Garmisch, ha sbagliato a metà percorso ma con la verve che le si riconosceva quando vinceva sempre lei (3 stagioni fa), è riuscita a mettere gli sci davanti a quelli della Zuzulova. Maria Hoefl-Riesch ha approfittato alla grande della defezione di Lindsey Vonn, assente per mal di schiena, e il suo terzo posto rassicura chi l’aveva vista davvero male in gigante, sia a Soelden che ieri qui ad Aspen. Tantissimi rischi si è presa Pietilae-Holmner, ma pericolo di uscire quasi mai. Anzi, nella seconda parte di manche si è travestita da treno super rapido facendo il vuoto. Forse è l’unica ingrado di impensierire la Schild e se la gioca con la finlandese Poutiainen che non è risucita a difendere il secondo posto ottenuto nella prima, dissipando nella seconda tutto o quasi, finendo comunque alle spalle anche della Riesch. Ha chiuso la manche Marlis Schild, che è davvero di un altor piatena. Sembra giochi tra i rapid gates e tutto le viene con grande naturalezza. Vince con 1 e 19 sulla Holmner. E Vreni Schneider ora ha solo 6 vittorie di vantaggio. 

Irene Curtoni, forse la più in forma delle Azzurre in slalom (ma a ben vedere anche in gigante), nella seconda prova non è mai riuscita a prendere il ritmo, com un erroraccio alla terza porta che l’ha innervosita fino al traguardo. Una sciata troppo seduta e strappata. Peccato, perché dalla 13esima piazza a metà gara è scivolata in 18esima.. Chiara Costazza si è ripresa bene nella seconda riscattandosi con un buon 21 esimo posto. Se pensiamo allos corso anno…
Ora le donne raggiungeranno Lake Louise per discesa e superg. 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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