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SL Badia, comanda Clement Noël, Alex Vinatzer 73/100

Il francese Clement Noel comanda la prima manche dello slalom dell’Alta Badia nell’ultima gara prima della breve pausa natalizia. Il vantaggio è minimo, 9/100 su Atle Lie McGrath, 26. su Loic Meillard e 36 su Fabio Gstrein.
Ottima manche di Alex Vinatzer che ha contenuto lo svantaggio di una neve. che qualche segno lo ha mostrato. Col secondo parziale nell’ultimo settore ha contenuto il gap in 73/100 mettendosi nella bagarre per il podio. Davanti a lui anche Haugan e Kolega, ma Vinni dovrà guardarsi anche alle spalle. Paco Rassat è a un solo centesimo, Kristoffersen a +0,87 dal leader, Tanguy Nef a +0,89, Matt a +0,91 e la coppia. Hallberg -Pinheiro Braathen a 1 secondo netto.

Tommaso Sala pga +1″67, per ora in 21esima piazza

Dietro la fotografia del cronometro, la Gran Risa racconta però altro. Una pista che non restituisce velocità, una neve asciutta e aggressiva che chiede essenzialità e tempismo più che forza. Chi ha provato a “fare” lo slalom lo ha pagato, chi ha lasciato correre lo sci è rimasto agganciato.

Clément Noël ha costruito il comando proprio così: senza impressionare, ma togliendo il superfluo. Linee dritte, pochi movimenti, la capacità di raddrizzare dove altri allargano. Dietro, Atle Lie McGrath e Loïc Meillard restano in scia con interpretazioni diverse, entrambi però ancora pienamente dentro la gara.

La sorpresa relativa è la solidità di Fabio Gstrein, pulito e continuo, mentre Timon Haugan paga qualcosa nel tratto centrale, quello che più di tutti ha creato differenze. Bene anche Samuel Kolega, capace di risalire grazie a un finale molto efficace.

Il segnale azzurro più forte arriva però da Alex Vinatzer. Pettorale 19, pista già segnata, eppure una manche intelligente: controllata sopra, aggressiva sotto. Secondo tempo di settore nel finale, sci che scorrono dove altri si piantano. Non è una prova urlata, ma è una prova che pesa.

Subito dietro, la seconda linea di pericolo: Paco Rassat è incollato, Henrik Kristoffersen resta sotto il secondo nonostante una parte alta faticosa, Tanguy Nef è lì, mentre Eduard Hallberg e Lucas Pinheiro Braathen chiudono a un secondo tondo.

È una prima manche che non chiude nulla. Anzi: apre tutto.
La Gran Risa ha rallentato il gioco, ma non ha ancora scelto il vincitore. La seconda sarà una questione di nervi, lettura e centimetri. E, qui, i centesimi non sono un dettaglio: sono la sostanza.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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