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SL Bormio 1a M: Hirscher, ma sono tutti là

H 15:31 – Cronaca aggiornata al nr. 30 – L’ultima parte di manche di Marcel Hirscher è stata strepitosa e se avesse sciato allo stesos modo anche nella prima patte, Felix Neureuther sarebbe più distante di 1 solo centesimo. E lo svedese Mattias Hargin dovrebbe recuperare più di 13/100. Questo in considerazione del fatto che al primo intermedio Hirscher beccava dai primi da 2 ai 4 decimi. Poi il capolavoro. La classifica è abbastana corta con l’austriaco Reinfried Herbst quarto a 25/100 e l’altro svedese Andre Myhrer quinto a 4 decimi. Poi il primo italiano, il solito Manfred Moelgg distante solo 58/100 da Hirscher grazie a una discesa digilente, senza strafare ma molto precisa. Ha patito leggermente, come tutti, la parte finale perché il tracciatore americano Brunner non ha premiato il ritmo e l’azione veloce, preferendo inserire angoli eccessivi con distanze ampie (12 metri) anche sui tratti di pendio pocoripidi. All’ottavo posto il nostro Patrick Thaler, che ha tagliato il traguardo con 94/100 di ritardo su Hirscher accumulato oltre la metà nella parte finale affrontata con una grattata pesante proprio in vista del piano. Il ritardo non è drammatico ma senza quell’errore sarebbe a ridosso del trsi di testa. Pur scendendo col numero 1 ha invece tradito le attese Mario Matt, vincitore dell’ultimo slalom di Val d’Isere. Colpevole di un errore marcato a metà percorso, non è riuscvito a interpretare bene le ultime 30 porte, così come Raich e Kostelic. Stefano Gros, laureatosi campione italiano di slalom sei giorni fa proprio su questa pista, ha sbagliato nei punti cruciali del tracciato e con oltre due secondi di svantaggio ha buttato via letteralmente la gara. Dopo i primi 15 la pista ha iniziato a segnarsi e in pochi sono riusciti a infilarsi nelle posizioni di vertice. Poiché la neve si rovinerà, presumibilmente, anche nella seconda prova, attenzione a chi riuscirà a compiere la manche della vita, tra coloro che partiranno per primi, perché potrebbero verificarsi sorprese. Possibilità che potrebbe avere  Razzoli (dopo il nr 50 è trentesimo) che sembrava avviato verso un buon risultato avendo interpretato ottimamente la seconda parte di gara. Fino a tre porte dal traguardo, quando si è sorprendentemente disunito fermandosi quasi a velocità zero. Rinasto a corto di ossigeno? Diamo colpa alla febbre altrimenti a questo punto della stagione, sarebbe inspiegabile. Uno dei pochi a riuscire a qualificarsi tra i 15 è stato Cristian Deville che col 27 si è piazzato quattordicesimo a 1"60. Una prova maiuscola, con pochissime imperfezioni e tante sicurezze. Sciando in questo modo nella manche di chiusura potrebbe regalarglio parecchie soddisfazioni. 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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