Gare

SL Campiglio: colpo grosso di Daniel Yule

SL Campiglio: Colpo grosso dell’elvetico Daniel Yule che vince, come l’anno scorso, lo slalom di Madonna di Campiglio. Al secondo posto il norvegese Henrik Kristoffersen autore di un grosso errore nella parte finale di manche che è andato a rovinare una manche fino a quel momento da cineteca.. Poi il francese Clement Noel, autore di un recupero fantastico.

Daniel Yule, già in testa dopo la prima manche, ha tenuto duro offrendo una delle sue migliori prestazioni del suo repertorio che qui, sul Canalone Miramonti sa esprimersi al meglio. Vincere due volte di seguito su questo pendio non è da tutti.

Il Re di Zagabria, solo ottavo nella prima, doveva compiere una vera e propria impresa per salire sul podio e in questa seconda manche è stato davvero fantastico. Sempre a ritmo, sempre a spingere, mai una sbavatura. Più di così non poteva fare. Ed è stato premiato con una piazza d’onore incantevole. Gli ha dato una mano Ramon Zenhaeusern che stava andando anche lui a mille ma è incappato nella più classica delle inforcate. Poi anche il norvegese Sebastian Foss-Solevaag gli ha fatto una cortesia. Deve aver alzato troppo un dito perché il suo ritardo, pur sciando divinamente bene, è stato tale da finirgli alle spalle per 5 centesimi. Che Alexander Khoroshilov difficilmente avrebbe fotocopiato la sua prima manche lo si poteva presumere. E così è stato. Il russo è finito molto indietro. Che uscisse Andree Myhrer invece era davvero difficile da prevedere.

Una seconda manche dalle mille emozioni, con i primi 12 atleti a scendere uno dopo l’altro con un distacco contenuto in un solo secondo. Prima di loro lo sloveno Stefan Hadalin era riuscito a portare a termine una prova superba che lo aveva fatto accomodare nel leader corner per ben diversi minuti.

Poltrona poi condivisa con Dave Ryding. Soddisfazione che invece non è riuscito a prendersi Alex Vinatzer che ha sbagliato un poco la tattica. Diciamo un errore di gioventù. Ha preferito sciare troppo vicino alla base del palo e sono grazie a grandi doti di destrezza è riuscito a tagliare il traguardo in 13esima piazza. La posizione non gli ha reso giustizia, ma d’altra parte il distacco è proprio minimo. Sarebbe comunque un grave errore pretendere chissà che dal giovane gardenese. Come lui stesso ha detto, il suo primario obiettivo era quello, a fine stagione, di entrare nei top 15. La strada che sta seguendo lo sta portando proprio lì. Tutto quello che viene in più è un dono del cielo.

Poi è sceso Alexis Pinturault che ha deliziato le oltre 15mila persone presenti in tribuna e a bordo pista. Una grandissima prova che gli ha consentito di sfiorare il podio (quinto posto). Ha incassato però discreti punti in virtù della classifica generale di Coppa dove ora si trova al comando per un punto su Kilde e 4 su Kristoffersen (Paris è 4° a 21 punti)a  L’elvetico Tanguy Nef gli è finito subito alle spalle. Bravo, un altro protagonista della specialità. Lo rivedremo senza dubbio ancora.

Manfred Moelgg ha dato ancora una volta una lezione di cos’è la lotta in uno slalom di coppa. Non molla mai questo “vecchietto” che sa sciare da ragazzino. Piccole sbavature hanno fatto lievitare il suo tempo di pochi decimi. È comunque riuscito a piazzarsi al nono  posto.

Sorride con cognizione di causa Simon Maurberger. Se nella prima manche è piaciuto l’atteggiamento, nella seconda ha aumentato questa sua predisposizione. Simon è un tipo che attacca. Almeno, in questa fase della stagione non si tira indietro. Non è stato autore di una manche da cineteca, ma ha pulito la sua posizione sugli sci ed ora la sua azione sembra molto più sicura. La sedicesima piazza vale tantissimo!

Riccardo Tonetti non si è risparmiato. Un errore gli ha fatto lievitare il tempo di almeno mezzo secondo. Però tanto di cappello per l’atleta più completo che abbiamo. Con un pettorale più basso potrà migliorare ancora di più anche tra i rapid gates. 26esimo dopo la prima manche, ha chiuso in 24esima, appena davanti a Stefano Gross. Stefano che ha trovato una serata davvero storta. Ha commesso diverso micro errori, figli di un’azione rigida, quasi nervosa. Insomma, il Sabo visto in Val d’Isère era un altro sciatore.

Giuliano Razzoli non ha fatto il razzo che nelle ultime stagioni qui era sempre esploso. Una discreta prima manche, una pessima seconda. Appena davanti al peggior Gross della stagione, in fondo alla classifica, 26esimo.

Continua la crisi in casa Austria. Marco Schwarz è crollato nella seconda dopo aver chiuso la prima manche in settima posizione. Johannes Strolz è decimo, bravo, ma il Wunderteam sperava qualcosa di più dalla squadra. Feller non si era nemmeno qualificato, out anche Michael Matt. Tutta qui l’Austria che nelle prove tecniche, senza Hirscher si vede appena.

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).