Pozza di Fassa si conferma uno dei luoghi chiave dello slalom continentale. Sulla Aloch, pista che è molto più di un tracciato – uno stadio tecnico dove si allena mezza Coppa del Mondo e che ospita decine di gare ogni stagione, cuore pulsante anche del progetto Piste Azzurre – la prima manche dello slalom di Coppa Europa ha già disegnato una classifica densa di spunti.
Davanti a tutti c’è Tommaso Saccardi. L’azzurro interpreta la Aloch con autorità e precisione, costruendo il miglior tempo in 52.97 grazie a una sciata completa: primo nel primo settore, dominante nel terzo, capace di tenere ritmo e pulizia anche nel tratto centrale più guidato. Una manche solida, senza sbavature, che lo mette nella posizione ideale in vista della seconda.
Alle sue spalle prova a restare in scia l’austriaco Jakob Greber (AUT), staccato di 41 centesimi, mentre il norvegese Hans Grahl-Madsen (NOR) paga 47 centesimi ma resta pienamente in corsa su un pendio che nella seconda può amplificare gli errori. Subito dietro, a +0.67, lo svizzero Sandro Simonet (SUI), che conferma la propria efficacia sui tracciati più verticali.
La top ten racconta una gara compatta: lo svedese Adam Hofstedt (SWE) è quinto a +0.71, seguito dal francese Auguste Aulnette (FRA) e da Hugo Desgrippes (FRA), mentre l’Italia piazza anche Matteo Canins in ottava posizione, protagonista di una seconda parte di manche molto incisiva dopo un avvio più prudente. Nei dieci anche Matthias Iten (SUI) e Joel Luetolf (SUI) per la Svizzera.
Notevole il gesto tecnico di Alessandro Pizio che col 27 è riuscito a infilarsi in 13esima piazza a +1″57. Più staccati, ma ancora potenzialmente pericolosi in una seconda manche da Coppa Europa vera, Simon Maurberger (+2.26) e Corrado Barbera (+2.69), chiamati a una rimonta aggressiva su un tracciato che non concede nulla a chi resta passivo.
Non male anche la prima di Stefano Pizzato, 25esimo col pettorale 40. Inutile dire che sarà fondamentale per lui rientrare nei top 30 e approfittare dei primi numeri nella seconda per lasciare il segno giusto! Alle sue spalle Corrado Barbera che pè nelle stesse condizioni.
La Aloch, come spesso accade, ha già fatto selezione: ritmo alto, cambi di pendenza che obbligano a continuità, nessun punto per respirare davvero. Qui non si vince con un lampo, ma con una linea che regge dall’alto al basso. La prima manche ha parlato chiaro. La seconda dirà chi, su questo splendido stadio dello slalom internazionale, saprà davvero chiudere il cerchio.
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