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SL FLACHAU 1a Manche: Shiffrin la chiude subito. Quasi…

Cronaca dopo il nr. 40 – Se qualcuno si aspettava un duello all’ultimo palo tra Shiffrin e Schild è sicuramente rimasto deluso. perché nello stadio dello slalom di Flachau, tirato a lucido come nelle grandi occasioni, e straricco di pubblico, l’americana Mikaela Shiffrin, nella prima manche, ha fatto volteggiare il bastoncino per creare una magia. Così, dal casco è riuscita a estrarre una prestazione da manuale. Su un percorso senza trabocchetti, caratterizzato da qualche dosso e un disegno molto ritmico con una distanza media di 10 metri tra porta a porta, le avversarie più agguerrite non si sono risparmiate e Schild e Hansdotter, scese prima di Miky, avevano offerto una prova molto bella, senza errori e in continua spinta. Eppure, a pari merito, hanno pagato poco più di un secondo. Meglio della coppia assiepata al terzo posto, ha fatto Maria Hoefl-Riesch, ma con una differenza di 9 decimi nei confronti della Shiffrin. Insomma, solo l’americana può cambiare le sorti di questo slalom, ma da ciò che ci ha fatto vedere nella prima manche, se non impazzisce, vince con le mani in tasca. Per il podio non potà competere Chiara Costazza, che ha concluso oltre la ventesima posizione con un ritardo di 2"83. Però è un vero peccato, perché ha sciato bene fin quando ha mantenuto la linea. Purtroppo si è praicamente fermata dopo tre porte, per poi volteggiare nell’aria decollando sull’ultimo dosso nei pressi del traguardo. Fisicamente c’è, perché i suoi recuperi sono stati notevoli. Se riuscirà a qualificarsi siamo certi che riuscirà a scalare diverse posizioni. Certo, sarà impossibile vincere la seconda metà del biglietto che la porterebbe a Sochi (ha un settimo posto finora e le serve almeno un’ottava posizione), ma a questo punto è importante sapere che la forma c’è. Sull’ultimo dosso è uscita Irene Curtoni, tornata finalmente in pisto dopo Beaver Creek. Era sui 2 secondi e mezzo di distacco, dopo un’ottima prima parte (+56/100 al primo intermedio), ma non ha saputo assorbire la gobba e lo spigolo l’hga portata a seguire una tangente dritta. Sono 3"90 i secondi di ritardo accumulati da Michela Azzola (29esima quando ha tagliato il traguardo) e difficilmente la rivedremo nella seconda manche La pista rovinata (+4 gradi) ha poi creato gap elevati rispetto al vertice. Tina Maze è sesta con 1"44, preceduta da Pietilae_Holmner (+1"31), quindi Kirchgasser, Bernadette Schild, Zettel e Thalmann, decima a 1"98. 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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