Mikaela Shiffrin davanti, Lara Colturi a tre decimi, Camille Rast e Wendy Holdener incollate. La prima manche di Gurgl dice questo: nessuna dominatrice, quattro donne in meno di mezzo secondo, una gara ancora aperta. Shiffrin non domina: gestisce e conclude col tempo di 54″22. Colturi non sorprende: conferma e nel terzo settore rifila 23/100 a Mikaela fermandom il crono a 31/100 dall’americana. Le svizzere risorgono: Rast e Holdener, entrambe a +048/100 sono finalmente pulite, dirette, vive.
La statunitense tiene la cima con un margine contenuto, costruito dove tutte hanno pagato: il raccordo, quel passaggio che dal ripido ti spara nel piano e che oggi ha segnato la linea tra chi tiene velocità e chi la perde come acqua tra le dita. Colturi lì ha rischiato, ha preso la porta al limite, ha guadagnato. Rast ha curvato breve, Holdener ha fatto filare gli sci, anche se l’uscita dalla doppia non è stata perfetta. È tutto lì, tutto stretto, tutto aperto.
Solo dopo viene la pista, che è poi il personaggio principale di Gurgl.
Tracciato regolare, Janne Haarla (Team USA) che disegna pulito, niente trappole: ma il pendio è cattivo per natura. Prima parte più liscia, poi il muro lunghissimo, vero cuore anatomico dello slalom, e infine il piano che non perdona chi arriva lento. Hanno salato, hanno puntellato, hanno lavorato con i ramponi per dare grip, ma i segni emergono presto e nel ripido chi arriva un filo sotto il palo è costretto a rincorrere tutta la curva.
Oggi la chiave è stata tutta in quel cambio di marcia: chi ha saputo tenere la linea alta nel muro, chi è riuscita a non “scendere troppo”, chi ha trovato il tempismo sulla porta che lancia nel piano. Lì Shiffrin ha fatto il mestiere, Colturi ha fatto il salto, le svizzere hanno ritrovato fiducia.
Dietro Lena Duerr, quinta a +0”75, poi Paula Moltzan (+1”02) velocissima e disordinata, Sara Hector (+1”15) ancora lontana da sé stessa, Zrinka Ljutic (+1”32) troppo diretta per una neve così. Uscite Liensberger, Meillard e Oehlund: un pendio che non si regala.
Casa Italia
Questa volta Lara Della Mea non rischierà la qualifica. 11esimo tempo a +1″89, stesso tempo di Katharina Truppe. La tarvisiana finalmente, ritrova una manche da prendere e tenere stretta. Parte con attenzione, trova subito ritmo nelle prime porte più segnate, poi entra nel muro con la scelta giusta: linea diretta, pulita, senza esitazioni. È qui che costruisce la sua gara.
La sequenza nel ripido è la parte migliore: tempi stretti, ingressi precisi, sci che incidono senza frizioni, un approccio che per tecnica e compostezza ricorda da vicino quello di Shiffrin. Nel tratto più impegnativo Lara è brillante: niente rimbalzi, niente correzioni, solo continuità.
Sull’uscita della tripla è rapida, molto più di quanto ci avesse abituati nelle prime gare. La piccola frenata sul cambio di pendenza, però, le costa qualche centesimo e la obbliga, nel piano finale, a continuare a muoversi per tenere viva la velocità su una neve che non regala niente.
Chiude undicesima a +1”89, con uno dei migliori parziali nel ripido: una manche solida, finalmente continua, e soprattutto sufficiente per rientrare in seconda manche dopo due gare senza qualificazione.
Giorgia Collomb meglio rispetto a Levi ma non ancora sufficiente per qualificarsi alla seconda, obiettivo che è distate appena 1 centesimo! Fuori Mondinelli, Sola e Valleriani.
È una prima manche che non chiude niente. Shiffrin guida, Colturi respira forte, Svizzera in pieno riscatto. La seconda sarà a coltello.
in aggiornamento






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