SL Jasna: Shiffrin, pura formalità

Non poteva esserci alcun dubbio. Caso mai si poteva scommettere sul vantaggio con cui avrebbe vinto. Se qualcuno ha scommesso 2″36 ha vinto! Già, proprio così, un distacco che normalmente

c’è tra la prima e la ventesima! D’altra parte la gara era già finita dopo la prima manche, eppure questo non aveva tolto l’interesse, perché solov edera sciare è un grandissimo show. Uno spettacolo che l’ha portata a ottenere la quarta vittoria in stagione, la 19esima in carriera.  Tanto di cappello a Wendy Holdener che attraverso una serie infinita di acrobazie ha realizzato il secondo tempo di manche, rishciando il massimo. Mentalità vincente, senza dubbio, proprio di chi non ci sta a recuperare il traguardo inc erca di un piazzamento. Voleva il podio e lo ha ottenuto. Una manche del genere avrebbe meritato la vittoria ma con la Shiffrin come si fa… E’ invece riuscita a precedere Veronika Velez Zuzulova per la verità un po’ sfortunata quando una specie di piccolo tornado l’ha avvolta, probabilmente frenando la sua corsa alla piazza d’onore.  E’ invece andata fuori di testa l’atleta di casa Petra Vlhova che ha commesso un errore irrimediabile, colpita

probabilmente dalla forte emozione di correre per il suo pubblico.  Michaela Kirchgasser, dodicesima dopo la prima manche,  è stata autrice di un recupero fenomenal. Ha tirato fuori una delle sue manche tutta grinta e rapidità, uscendo da un periodo nero. Si è messo dietro diverse atlete, tra le quali la norvegese Nina Loeseth, la canadese Marie-Michelle Gagnon e la francese  Nastasia Noens.  Sarka Strachova ha  scelto la gara sbagliata per non esprimere il suo telaento. I tifosi di jasna ci saranno rimasti puttosto male.   Tra i milgiori tempi di manche, quello della giapponese Emi Hasehawa, che ha ottenuto il suo migliore risultato in carriera.
Felicità assoluta per Chiara Costazza che riesce finalmente a portare a termine una gara in maniera

tecnicamente valida. Un urlo prolungato liberatorio ha sottolineato la sua performance che la porta alle finali di Sankt Moritz. A punti anche Irene Curtoni che non ha fatto faville accontentandosi del compitito, ma probabilmente ora di più non può arrivare. Pur essendo dietor a lei, sarà più contenta Federica Brignone che ha trovato continuità nella specialitèà che in passato l’ha vista

sempre uscire. La fuoriclasse azzurra ha superato il traguardo conducendo quasi tutta la seconda manche con un bastoncino rotto.

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