Viene in mente quall manche strepitosa che Ligety eseguì nel gigante della Badia e dove nessuno riuscì a capire come avesse fatto. Oggi, nella prima manche dello slalom di Kranjska Gora è succeso di nuovo, ma l’autore di questo capolavoro è il francese Alexis Pinturault. D’accordo, è sceso col pettorale numero uno e quando c’è una neve saponosa e una fitta nevicata che limita la visibilità, conta eccome, ma i distacchi che ha saputo dare, non trovano un riscontro totalmente logico. Andre Mhyrer si è beccato 1"45, Kostelic 1"51, Byggmark 1"63 e Razzoli 1"76. Prima di Hirscher, ottavo a 2"11 col 2 di pettorale, ci sono Matt e Gross, l’ultima a stare sotto i due secondi (1"99). Il fenomeno austriaco ha commesso un errore grave, ma in altre gare il distacco sarebbe stato inferiore. Cos’ha combinato allora Pinturault? Leggero come una piuma su una neve che invita le lamine ad agganciarsi al terreno. Una fionda quando subentra la fase dello svincolo, una centralità impresisonante e mai un movimento inutile. Ma anche analizzando con strumenti tecnologici di alta qualità la sua discesa, è difficile capire e giustificare distacchi del genere. Perché nessuno, ma proprio nessuno è riuscito a imitarne l’azione. Togliamo per un attimo Alexis dalla classifica: l’ordine ci sta: 11 atleti in un secondo con distacchi minimi tra i primi.
La discesa di Razzoli è stata bellissima se si considera anche il pettorale 14 su un percorso già segnato, quella di Moelgg invece è stata poco significativa. Non è il Manni di un mese fa e la sua azione si interrompe spesso con un busto che si spezza per recuperare quell’esterno che se ne va. E’ chiaro: queste nevi così trattate non le digerisce. Si p dovuto accontentare della decima posizione a 2"22 da Pinturault, 22/100 più veloce di Thaler che è tredicesimo. Niente da fare invece per Crustian Deville, arrivato al secondo intertempo con 2"89 di ritardo dopo essersi arreso a un arretramento irrimediabile, più o meno ciò che è accaduto a Felix Neureuther, l’unico tra i big a non far parte dei giochi nella seconda manche. Già, quali giochi ci saranno? Dunque, quando una atleta gode di un vantaggio simile, in teoria non dovrebbe avere problemi anche se non p un fenomeno. Ma Pinturault lo è e dubiatiamo si accontenterà di scendere con le mani in tasca. Vediamo se riuscirà a gestire una situazione teoricamente semplice, ma psicologicamente pericolosa.
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