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SL KUEHTAI: E” tornato a splendere il sorriso

Questa volta Shiffrin ha fatto la Shiffrin, quella che ammazza gli slalom con una facilità estrema: miglior tempo nella prima manche, miglior tempo nella seconda manche. Un altro pianeta che stranamente in questi ultimi due mesi aveva abbandonato. Podio sicuramente meritato per l’elvetica Wendy Holdener, terza col secondo miglior tempo della seconda manche, ottenuto sotto gli occhi di una certa Vreni Schneider! Solo 12 i centesimi di ritardo su un’altrettanto splendida Sarka Strachova (che torna sul podio dopo 5 anni e due incidenti importanti) che non ha sbagliato proprio nulla. Poi la solita coppia svedese Hansdotter, quarta e Pietilae-Holmner, quinta, grazie anche all’inaspettata inforcata della Gagnon poco dopo la metà della manche conclusiva. 
Migliore delle austriache (6 nelle prime 14) è stata ancora una volta Nicole Hosp, formula Aspen, ma… troppo tardi, nel senso che avrebbe dovuto essere più efficace nella prima manche dove, invece, aveva accumulato un ritardo eccessivo.
Passo indietro per tutte le Azzurre. Torniamo a casa con un triste 20esimo posto, a 3"56 di Irene Curtoni, tutto qua. Chiara Costazza ha affrontato la seconda manche, generalmente la sua migliore, ancora peggio della prima. Deve aver patito la scarsa visibilità, un pendio forse un po’ anonimo oppure una neve finta-dura parecchios egnata. Comunque sia, un atteggiamento tecnico completamente errato, con una posizione molto arretrata. Ma nessuna nostra ragazza ha dimostrato di saper affrontare lo slalom e questo non dipende da un errore. Temiamo che Livio Magoni avrà ancora bisogno di molto tempo prima di ottenere dei risultati. Federica Brignone, è riuscita a buttar via una posizione che le avrebbe consentito di abbassare il pettorale, ma un colpo d’occhio sbagliato l’ha fatta inforcare a poche porte dal traguardo. Peccato. Quindi, Irene Curtoni, abbastanza reattiva nella prima parte, ma appesantita nella seconda. Insomma, per i nostri colori, una trasferta austriaca questa che non ci ha detto propio nulla di buono.
La Coppa del Mondo rimanda tutti al 2015, il 4 con lo slalom femminile, il 6 con quello maschile con le "classiche" di Zagabria.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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