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SL Levi: Hirscher è ancora il padrone

La manche di Kristoffersen è stata magnifica, la perfezione in assoluto. Più di così è davvero impossibile immaginarselo. ma basterà per battere Marcel Hirscher? Macché, niente da fare. Il numero uno è ancora sulle spalle di Marcellino che conclude il primo slalom di stagione al primo posto con 9 centesimi su Henrik, quindi anche in questo secondo tempo gli è stato davanti per 2 centesimi. Al terzo posto lo svedese Andrè Myhrer staccato però di ben 1″41!

Ski World Cup 2018/2019, Levi (FIN), 18/11/2018, Henrik Kristoffersen (NOR), Photo by Gabriele Facciotti, Pentaphoto


Prima dei top 3 si è consumata una cronaca davvero inaspettata, per uno slalom che in genere non lascia tanto alla fantasia
Muffat- Jeandet
tradisce la patria incespicando a tre porte dal traguardo, ma tranquilli a salvare la Grandeur ci penserà il ragazzotto Clement Noël. macchè, follia transalpina anche per lui che sbaglia nello stesso punto di Victor. Dispiace tanto perché quando vedi un giovane balzare alla ribalta, già pronto a interrompere l’egemonia di Hirscher e Kristoffersen, tifi per lui a prescindere dalla bandiera. L’appuntamento con la gloria è però solo rimandato. Nel frattempo, il suo posto sul podio se lo è preso Andrè Myhrer

Bella la seconda dell’elvetico Ramon Zenhaeusern, argento olimpico, il primo a passare davanti a Grange che era rimasto nel leqder corner per una decina di atleti. E’ stato autore di un bel numero di alta acrobazia alla penultima porta: lo ha salvato una lunga che gli ha permesso di avere il tempo di infilare il palo blu appena in tempo. Dopo di lui è scesa invece la medaglia d’oro di Pyeongchang, lo svedese Andre Myhrer, e per 4 centesimi è riuscito a mettersi davanti all’elvetico. Una buna prova, sicuramente migliore della sua prima manche che aveva chiuso al nono posto. Oltre alla pulizia del gesto, di cui è maestro, è riuscito a spingere meglio sui piani. Bravo! Non lo ha imitato l’inglese Ryding che ha perduto parecchie posizioni per colpa di una discesa sporcata da un’azione troppo confusa. Non proprio come quella di Marco Schwarz che avrebbe i numeri per salire sul podio, ma da due anni a questa parte ci piazza spesso uno o due errori pesanti. Era ottavo a metà gara ma è uscito dai top dieci. L’armata austriaca è retrocessa rispetto alla prima manche perché nemmeno il funambolo Manuel Feller ha lasciato il segno mettemdosi addirittura alle spalle di Hirschbuehl che invece ha recuperato dalla 13esima piazza. ne avevano 4 nei primi 8 ma non è andata più a finire così. Colpa anche di Michale Matt, davvero deludente, sparito in nona posizione

Da segnalare una straordinaria manche del francese veterano Jean Baptiste Grange, che non avrà una sciata moderna, ma ragazzi che andare! Scia talmente bene che merita ancora un posto nell’elite della specialità. Non sarà forse sempre così, ma per ora ha dimostrato di poter competere ad altissimi livelli. D’altra parte non diventi due volte campione del mondo per caso. Un altro vecchio volpone ci ha provato ma senza ottenere lo stesso risultato. Parliamo di Julien Lizeroux che dal suo compagno di squadra ha preso mezzo secondo.

Stefano Gross ha recuperato qualche posizione ma qui, su questa pista, probabilmente non riuscirà mai a brillare. Quel piano inziale proprio non gli piace ed è proprio lì che ha perso parecchi centesimi. Il muro lo ha affrontato un po’ meglio rispetto alla prima manche, ma non senza pecche. Quel busto fin troppo proiettato in avanti crea frizioni inutili sul culmine della curva. Grattatine che alla fine fanno lievitare il tempo. Rimane una performance discreta

Ski World Cup 2018/2019, Levi (FIN), 18/11/2018, Stefano Gross (ITA), Photo by Gabriele Facciotti, Pentaphoto

Simon Maurberger, bene per la qualifica, bene per i primi punti conquistati e la possibilità di abbassare il punteggio Fis, ma malino per una chance non sfruttata al meglio. Partito per terzo, in questa seconda ha commesso due errori di impostazione tecnica. tende a distendere col busto il che provoca un alleggerimento delle spatole. E con gli slalom moderni perdi subito la linea. Al traguardo lui stesso si è disperato non poco. Di questa gara per gli Azzurri rimane qualche sprazzo di buono sci da parte dei giovani. Basta? Non basta? Aspettiamo la prossima occasione.

CLSSIFICA FINALE

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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