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SL M ARE: Ted lo slalomista

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 La notizia non è la leadership parziale di Neureuther seguito da Marcel Hirscher a 25/100, bensì, il terzo posto di Ted Ligety che raramente abbiamo visto essere così "slalomista" come oggi. Ha tagliato il traguardo a 44/100 quando ormai gli atelti vicini al suo numero si portavano dietro quei 7/8 decimi canonici provocati dai segni della pista. Fa un po’ specie vederlo lì sul podio virtuale, anche se da campioni del genere ti puoi sempre aspettare di tutto.  

La manche di Felix Neureuther è stata a dir poco esaltante. Non precisissima, non priva di macchie ma ricca di dinamicità e atteggiamenti del corpo atti a recuperare la posizione e a sfiorare i pali con la punta degli sci. E’ lo slalom moderno che lui ha interpretato da premio Oscar. Patrick Thaler è stato in linea coi migliori fino ai primi due terzi di gara, poi ha tenuto troppo sul finale per riuscire a tenere linee strette. In quel tratto invece Hirscher ha saputo fare la differenza e a dare ben 7 decimi all’azzurro che si ritrova al nono posto alle spalle di Mario Matt, quarto a +52/100, del russo Khoroshlov quinto a 65/100 e di un trittico svedese: Axel Baeck sesto a 66/100, Jens Biggmark settimo a 7 decimi e Mattias Hargin ottavo a +0,88.
Stefano Gross (18esimo a +1"43)  non ha brillato, perdendo due o tre decimi all’uscita dal cancelletto. Poi non ha preso il giusto ritmo nelle due porte lunghe messe lì apposta per rompere la monotonia di un pendio poco eccitante. 1"43 il suo ritardo, molto simile a quello di Alexis Pinturault (12esimo a +1"38) e Reinfried Herbst (13esimo a 1"39). Molto simile la prova di Giuliano Razzoli, appena davanti a Gross, bravo comunque a rimanere in quel gruppetto su un disegno di porte che non è andato verso il suo gusto. Troppo rigido invece Cristian Deville, spesso in ritardo di linea e dunque costretto a mettere gli sci di taglio con una sterzata dei piedi eccessiva. Nessun effetto carving che comunque è presente anche nella conduzione che vuole lo slalom. Infine Giordano Ronci che col 36 non è andato oltre la trentesima posizione a 3 secondi su un tracciato che comunque consentiva ancora di fare il risultato, come ha fatto lo svizzero Daniel Yule, undicesimo a 1 e 28 partendo con il 27. Infine, da notare l’inserimento nei trenta del giovane svedese  Calle Lindh che con il numero 62 ha concluso in 29esima posizione a solo 1"94 di ritardo da Neureuther. Della sere, quando l’aria di casa fa bene…

Poche le uscite eccellenti: il norvegese Henrik Kristoffersen la cui gara è durata 10 porte, il croato Ivica Kostelic e lo svedese Anton Landenperae

 

RANK BIB NAME NAT TIME DIFF
1 5 NEUREUTHER Felix

 

GER

50.27  
2 4 HIRSCHER Marcel

 

AUT

50.52 +0.25
3 16 LIGETY Ted

 

USA

50.71 +0.44
4 1 MATT Mario

 

AUT

50.79 +0.52
5 19 KHOROSHILOV Alexander

 

RUS

50.92 +0.65
6 18 BAECK Axel

 

SWE

50.93 +0.66
7 9 BYGGMARK Jens

 

SWE

50.97 +0.70
8 2 HARGIN Mattias

 

SWE

51.15 +0.88
9 3 THALER Patrick

 

ITA

51.22 Tags

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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