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SL Maribor: Shiffrin, ennesimo gioiello

Quando scia in questo modo non c’è Petra Vhova che tenga: Mikaela Shiffrin è imbattibile! Ha proprio un’altra marcia, un’altra tecnica e una rarissima capacità di adattare la sciata e la tecnica in base al pendio e al tipo di neve. Non soffre mai nulla. Poi può anche sbagliare in qualche occasione, seppur capiti di rado, ma le basta una manche per mettere in cassaforte il risultato. Così, affrontando la seconda manche con le mani in tasca (18esimo tempo), si porta via 100 punti anche nello slalom di Maribor regalandosi un sorriso sincero. E ci mancherebbe anche: stiamo parlando della 56a vittoria in Coppa del Mondo, la 38a in slalom, la 13a stagionale! Non proprio come quello della svedese Anna Sween-Larsson che si è autorisarcita del guaio combinato a Flachau. E’ andata oltre ogni immaginazione perché con una grandissima seconda manche è passata dalla terza posizione alla seconda. Una piazza d’onore insperata forse, ma completamente guadagnata!
Tra le rare emozioni di questo slalom c’è sicuramente la prova di Wendy Holdener. Quando l’elvetica toppa la prima manche possiamo essere certi che nella seconda tirerà fuori un impeto che ti fa alzare dalla sedia. E così è stato: una furia! Si è salvata per questioni di millimetri in un paio di occasioni ma le è andata bene. Un coraggio premiato col terzo posto. Sesta a metà gara, una posizione gliel’ha regalata l’austriaca Katharina Liensberger che incredibilmente ha saltato la prima porta senza accorgersene! Crediamo non sia mai accaduto. Ha approfittato poi di una seconda prova di Frida Hansdfotter non eccellente come al solito. La troppa precisione non sempre paga. L’ultima posizione che l’ha portata sul podio gliel’ha donata Petra Vlhova che, forse per un calo di tensione nervosa un po’ incomprensibile, ha superato il traguardo col terz’ultimo tempo di manche che l’ha fatta scendere fino al quinto posto, superata a che da Hansdotter, appena davanti a Bernadette Schild
C’è un lieve sorriso sul volto di Chiara Costazza che ha sciato abbastanza bene nella seconda manche. Rotonda, in conduzione e senza errori. Per un attimo è riuscita a sedersi nel leader corner perché quando dopo di lei è scesa Bernadette Schild ha dovuto cedere la poltrona all’austriaca, ma non importa. Di fatto, con l’ottavo posto di oggio è consapevole di essere di gran lunga la migliore slalomista italiana, classifica a parte. Non è da podio ma da prime dieci (è capitato tre volte quest’anno) però può contare sull’esperienza e chissà mai che possa aiutarla nelle prossime occasioni. Ad Are ad esempio.

Bruttina la seconda manche diella friulana Lara Della Mea. Buona l’intenzione: ha tirato al massimo, ha attaccato, ma due errori gravi qui si pagano a caro prezzo. Peccato perché ha sprecato una buona chance di piazzarsi meglio delle altre occasioni. Ma ricordiamo che Lara ha solo 19 anni, dunque, ha sicuramente tempo per farsi le ossa e puntare a qualcosa di più alto. E’ già stata brava a qualificarsi per a seconda manche col pettorale 40. 25esima a metà gara ha concluso al 28esimo posto. Stessa sorte è capitata a Irene Curtoni che ha peggiorato il suo 22esimo piazzamento ottenuto nella prima manche. Probabilmente non riesce a tirare e a sciare come desidera ed è capace di sciare per il noto dolore alla schiena che l’ha fermata nell’ultimo mese. 27 i centersimi in più rispetto alla seconda di Lara, ma comunque davanti alla giovane compagna di squadra, quindi 27esima.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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