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SL UOMINI: L”oscenita” di Pircher

Nell’ultima gara di fine corso Hirscher si ritrova al comando della prima manche con 6/100 di vantaggio su Neureuther, per ora al comando della classifica di specialità. Gli allievi hanno incontrato parecchi problemi e se ne sono accorti tutti, ma con un buon allenamento forse arrivano a guadagnarsi una stelletta d’oro, che si ottiene quando si riesce a sciare in conduzione.Tutto questo grazie al signor Pircher, allenatore degli austriaci, che ha avuto la sfortuna di disegnae questo prima tracciato. Ecco, in una garetta di fine corso, gli allievi offrono lo stesso spettacolo visto a Lenzerheide: Un minuto e sei di manche con angoli impensabili posti sul piano, senza ritmo e l’impossibilità di deformare gli sci nelle figure. Pensavamo, dopo lo slalom femminile di ieri, di aver visto la gara peggiore della storia, ma Pircher oggi merita l’Oscar della stupidità. Forse il genio ha voluto favorire Hirscher che è partito col numero uno. Dopo due o tre passaggi, la neve nell’ultima parte si è disintegrata creando vasche che normalmente si formano dopo 100 passaggi. Atleti distrutti dalla fatica al traguardo, incavolati neri per l’umiliazione patita e il tabellone dei tempi che mostra distacchi anche sopra i 5 secondi senza errori da ritiro. Per la cronaca, il terzo tempo è di Mario Matt che si è beccato 1"03, mentre Grange, fenomenale nella prima parte con mezzo secondo di vantaggio, ha tagliato la linea rossa con 1"73. Il primo azzurro è Stefano Gross, arrivato anche lui all’intertempo col miglior parziale per poi perdersi come tutti sul finale. Il fassano deve recuperare 1"86, appena peggio di Kristoffersen, mentre Moelgg è nono a +2"22, 9 centesimi più lento di Patrick Thaler. Certamente il tracciatore della seconda manche, lo svedese Brolenius, ex atleta e specialista degli slalom, disegnerà un percorso di almeno 5 o 6 secondi più veloce. Il migliore interprete di questa prima manche si chiama Bode Miller, ultimo a 45 secondi da Hirscher. Ebbene, l’americano, in aperta polemica con questa tracciatura, ha sciato proprio da allievo, al rallentatore, risalendo per ben due volte per altrettanti errori. Ha recuperato il traguardo con un ottimo appoggio del bastoncino, piegamento e distensione. Un vero genio e meno male che ha già dichiarato di voler affrontare anche la prossima stagione. 

Rank Bib FIS Code Name Year Nation Run 1 Run 2 Total Time Diff.
 1  1  53831 HIRSCHER Marcel  1989  AUT   1:06.99    1:06.99  
 2  3  201702 NEUREUTHER Felix  1984  GER   1:07.05    1:07.05  +0.06
 3  7  50707 MATT Mario  1979  AUT   1:08.02    1:08.02  +1.03
 4  10  192665 GRANGE Jean-Baptiste  1984  FRA   1:08.72    1:08.72  +1.73
 5  4  422304 KRISTOFFERSEN Henrik  1994  NOR   1:08.82    1:08.82  +1.83
 6  14  293797 GROSS Stefano  1986  ITA   1:08.85    1:08.85  +1.86
 7  8  50625 RAICH Benjamin  1978  AUT   1:09.11    1:09.11  +2.12
 8  9  50605 HERBST Reinfried  1978  AUT   1:09.20    1:09.20  +2.21
 9  12  292491 MOELGG Manfred  1982  ITA   1:09.21    1:09.21  +2.22
 10  5  290732 THALER Patrick  1978  ITA   1:09.30    1:09.30  +2.31
 11  11  194364 PINTURAULT Alexis  1991  FRA   1:09.62    1:09.62  +2.63
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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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