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SL Wengen: Hirscher libera tutti

Notiziona, Marcel Hirscher ha inforcato! Nello slalom di Wengen, l’austriaco stava realuzzando la solita manche da fantascenza, ma, superati i tratti più tortuosi, ha semplicemente inforcato una porta nemmeno così complicata. Capita anche ai numeri uno. Via lui, liberi tutti. Lo svedese Matthias Hargin si è posto al comando ma sente il fiato sul collo di Stefano Gross che è entrato in quella magica situazione, dove si rischia sempre al massimo con una gigantesca sicurezza. Sempre pronto a recuperare repentinamente ciò che l’azione di oggi obbliga a fare tra i rapid gates, Stefano è riuscito a tenersi dietro quel diavolo di Kristoffersen di 18 centesimi ma ne deve recuperare 14 dallo svedese. Perfettamente in lizza per la vittoria i due tedeschi Fritz Dopfer (sbavatura nella parte centrale, divino sul finale), quarto a 54/100 e Felix Neureuther a 55, autore di una manche un po’ sporca. Per il podio c’è anche il russo Khoroshilov che ha patito l’inevitabile ritardo provocato dai segni, ma poi, nell’ultima parte, ha recuperato su Hargin ben 3 decimi, concludendo sesto a 77/100. Se Andre Myhrer torna quello di sempre, come ha fatto in questa prima manche, occhio, perché lui sa come si fa a vincere. Teniano vivo anche il francese Pinturault, perché a tratti è stato il migliore, ma i miracoli quando i segni si fanno profondi e mal tagliati, non si possono fare. Ha un secondo da Hargin, 12/100 in meno del nostro Patrick Thaler. E’ partito col numero uno l’Azzurro. Un vantaggio si dovrebbe pensare, ma non è proprio così, almeno oggi. Sul duro è un conto, ma con la nevicata in atto, ha sciato sopra quei pochi millimetri di fresca che inevitabilmente rallentano. Poi ha commesso un errore all’ingresso del muro, ma poteva arrivre con mezzo secondo in meno e giocarsela fino in fondo nella seconda. Può sempre accadere tutto in slalom, ma dovrà magari sciare meno bene e liberare la sua azione aggiungendo un pizzico di follia. Perché sembra sia un poco frenato dal terrore di uscire. Ciò che ha colpito Mario Matt: reduce da 5 uscite consecutive, oggi ha cambiato tattica: scendere per superare il traguardo. 2"75 il suo ritardo!. Dobbiamo segnalare la performance dell’elvetico Luca Aerni che col 30 ha concluso in undicesima piazza a +1"43. Se scia così anche nella seconda…
Dobbiamo applaudire anche il nostro Cristian Deville che con il pettorale 66, ha superato buche impossibili riuscendo a far segnare il 27esimo miglior tempo. Partirà per quarto nella seonda manche: un’opportunità imperdibile!

Non è andata benissimo agli altri azzurri: Manfred Moelgg non è entrato in sintonia con il tracciato ed ha beccato tre secondi, riuscnedo comunque a qualificarsi col 25esimo tempo. Sfortunatissimo invece Giuliano Razzoli, che sta sciando sui lielli di Gross, ma dopo poche porte, un palo è rimbalzato sullo sci destro e l’azione è abdata a farsi benedire. Peccato, davvero peccato, perché oggi poteva essere l’occasione per ottenere ulteriori conferme sul suo splendido recupero tecnico. Fuori anche Tonetti e Peraudo. 

 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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