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Slalom Levi, Vlhova e Shiffrin, occhio a Slokar!

Nella prima manche dello slalom di Levi si è già configurata una sfida ufficiale a tre: Petra Vlhova si trova al comando con 11 centesimi di vantaggio su Mikaela Shiffrin che dunque insegue. Ma le due big dei rapid gates dovranno fare i conti anche con la slovena Andreja Slokar. Gran bella novità per la suspence di una specialità che sembrerebbe trovare sempre meno protagoniste a contendersi il podio. Almeno, fino a quando Liensberger, Gisin e Holdener non recupereranno la piena forma.

Andreja, vincitrice del parallelo di Lech, è stata l’unica a rimanere abbastanza vicina a Petra e Miki: 48 i centesimi. Bellissima la sua prima parte, in linea con la slovacca. Poi con un’azione non proprio perfetta, ha lasciato qualcosina sia sul muro che nel tratto conclusivo. Dove invece Shiffrin è riuscita a diminuire lo svantaggio su Vlhova che nei primi 30 seconda è stata fenomenale.

Rimane attaccata ai sogni di gloria anche la svedese Anna Swenn Larsson, anche lei velocissima nel primo tratto. 55 i centesimi da recuperare, quindi perfettamente in linea per puntare al podio.

Al quinto posto c’è l’elvetica Michelle Gisin, sempre brava a tenere le spatole in giù, ma un po’ ampia in alcuni passaggi sul muro. Perde 7 decimi tondi tondi, due centesimi in meno rispetto la coppia che si ritrova al sesto posto: Katharina Liensberger e Lena Dürr. Più ampio lo svantaggio di Wendy Holdener che insegue a 93/100. Con la svedese Sarah Hector, nona, si passa al secondo di gap (+1″11). Il muro poi si è segnato troppo per consentire sorprese dalle retrovie. Tra le atlete partite nelle retrovia, la migliore è stata senz’altro la norvegese Thea Louise Stjernesund, seconda a Lech: decima a +1″19 col 27.

Per quanto riguarda le Azzurre, bisogna aspettare ancora un bel po’. L’unica nelle prime trenta a partire è Martina Peterlini, pettorale 28. Se l’è cavata con un’azione abbastanza solida. Per spingere ()bel segnale), ha staccato speso gli sci dal terreno e questa perdita di aderenza non crea velocità. Con 1″84 di ritardo, non dovrebbe avere problemi di qualificazione. Marta Rossetti, che rientra dal grave infortunio dello scorso gennaio, paga invece 2″70 ed è fuori dalle 30. Così come Lara Della Mea che ha accumulato un ritardo di 3″35, ed è evidente che anche l’atleta friulana deve trovare i tempismi ideali, che arriveranno quando tornerà in pieno possesso della fiducia. Da certi infortuni non si recupera con immediatezza.

Brutta inforcata, invece, per Roberta Midali che ci ha fatto spaventare per il colpo violento! Si è rialzata senza problemi, le è andata bene! Sophie Mathiou ha coperto la distanza col tempo di 56″65, ovvero a 4″50 da Petra Vlhova. Non è questione di pista ma di maturità agonistica (sciata troppo rotonda). È ancora molto giovane (classe 2003) e non si può pretendere che spacchi tutto fin d’ora. Meglio ha fatto Anita Gulli che col 67 di pettorale ha pagato +3″11. In pista anche Marta Bassino che chiede tempo per diventare anche slalomista. Dovrà lavorarci ancora un bel po’: +3″25, 56esima.

La classifica della prima manche

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).