Gare

Slalom Zagabria, Vlhova prima manche muscolare

Una prima manche muscolare per Petra Vlhova nello slalom di Zagabria che vede la potente slovacca comandare con 32/100 sull’austriaca Katharina Liensberger e l’elvetica Michelle Gisin, terza a +0,38. Mikaela Shiffrin c’è, ma al quarto posto a 42 centesimi. Tutto dunque, rimediabile.

Il gioco della gara sembrerebbe una faccenda solo per queste 4 atlete. I ritardi delle altre sono sulla carta incolmabili. Wendy Holdener è quinta ma a + 1″47, 3 centesimi più veloce di Chiara Mair.

Irene Curtoni (nono posto) senza la sua neve preferita, ha potuto solo difendersi portando gli sci al traguardo con un gap di 1″82 su Petra. Che sembra avere tutte le caratteristiche fisiche per primeggiare su questa pista. Che non presenta grosse difficoltà tecniche ma tanta pazienza e intelligenza tattica.

Poco meno di un minuto di manche su una neve piena di sale e acqua che crea un effetto scivolo pericoloso.

E superabile solo con una sensibilità estrema. Mikaela Shiffrin non ha commesso errori ma si ha sempre la sensazione che non abbia l’energia giusta per spingere al massimo. Forse si tratta solo di un accenno di insicurezza che non la convince a dare il massimo. Diciamo, eccesso di prudenza.

Che Michelle Gisin non ha! La vincitrice di Semmering non scia secondo il manuale della tecnica, ma non frena mai e mette a frutto quello che le viene meglio: far andare veloci gli sci! L’opposto di Liensberger che invece scia davvero bene. Le manca forse, solo un pochino di forza per stare davanti a Petra. Che se non commette errori difficilmente supera il traguardo dietro alle colleghe.

Com’era prevedibile la pista non ha retto. La pioggia ininterrotta non ha di certo aiutato gli organizzatori. I distacchi dalle prime scese sono però abissali.

Marta Rossetti è stata brava nei primi 30 secondi di gara, poi nel tratto centrale si è un po’ addormentata e non ha saputo riprendere il ritmo iniziale. 2″80 il suo ritardo, anche se almeno la metà è da attribuire al logorio della pista. Tuttavia con una seconda più decisa ha le possibilità per recuperare, come a Semmering, diverse posizioni, perché la sua sciata è sicura. Non deve perdere la “iena” che è in lei!

Martina Peterlini ha fatto benissimo le prime 15 porte poi si è arresa su una neve che non ha “sentito”. Con un ritardo di +3″56 la qualifica è arrivata grazie ai solchi che si sono formati in pista. Ora ha un’opportunità incredibile, perché partirà col 2 nella seconda manche. Stava sciando molto bene Lara Della Mea, ma poi, è volata fuori a metà percorso per errore tecnico. Un dannato arretramento. Peccato, perché l’atteggiamento era quello giusto. Impossibile l’impresa per Anita Gulli e Carlotta Saracco che hanno chiuso a oltre 6 secondi. Peccato per la croata sedicenne Zrinka Ljutic che col 65 si è fermata alla 33esima posizione. In quel tobogan ha fatto miracoli, nettemente la migliore delle terze e quarte linee. una prima manche muscolare

 

La classifica

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).