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Soelden: bella prova per Fede e Nadia

 Federica Brignone e Nadia Fanchini hanno potuto provare, questa mattina, la pista di Sölden che sabato 26 vedrà le atlete, un giorno prima dei colleghi maschi, disputare la prima gara della stagione. Perché solo loro due? Domani arriveranno le altre, mentre Nadia e Federica si recheranno a madonna di Campiglio dove ci sarà la consegna ufficiale delle auto AUDI. Lo skiman Mauro Sbardellotto e il cittì azzurro Raimund Plancker sono riusciti a organizzare questa prova anticipata, proprio per testare la neve, il pendio e la tenuta fisica: "E tutto pè andato per il meglio" ha detto Federica Brignone, che rientra in gara dopo la lunga pausa patita l’anno scorso per l’asportazione di una noiosissima quanto dolorosa cisti sul malleolo che l’ha costretta a saltare praticamente l’inverno. "La neve non era particolarmente dura, anzi, si è subito bucata dopo le prime 6 o 7 discese" ha proseguito il talento lombardo-aostano (nata a Milano ma vive a La Salle), "ma poter finalmente sciare prima della gara sulla pista ufficiale è una grande opportunità per le atlete, così bisogna anche accontentarsi. Sono felicissima per la tenuta fisica: nessun problema e questo non è un particolare da poco, perché un po’ tutte a Sölden fanno fatica". Assieme alle due azzurre hanno sciato anche le svizzere. Come vanno? "Lara Gut faceva davvero paura – ha detto Federica – , ha tirato al massimo, dimostrando grande dinamicità. Anche l’austriaca Anna Fenninger non si è tirata indietro ottenendo il miglior tempo nella seconda prova. I tempi delle nostre? Non hanno sciato per questo, ma più che altro per assaporare il terreno e la fisionomia della pista. Nadia ha avuto qualche problemino al ginocchio e si è fermata. Ma non è stata l’unica. In pista si è presentata anche Lindsey Vonn, per la prima volta, dopo l’incidente, tra le porte del gigante. L’ha fatto a pezzi fermandosi più volte, soprattutto sul muro. La cautela, in questi casi, non è giustamente mai troppa. Si sono divertiti un sacco invece, Ted Ligety e Bode Miller, in grande spolvero. Manca poco…stiamo a vedere

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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