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Soelden: come stanno gli Azzurri

Come stanno gli Azzurri alla vigilia di Soelden? Ecco la voce di Claudio Ravetto e di Raimund Plancker a una settimana dall’inizio della Coppa del Mondo 201. Come tutti sanno Claudio Ravetto è ancora "con noi" e segue i maschi.  Si guarda avanti dunque… «anche perché è inutile tornare sui problemi passati, non voglio fare polemiche né parlare di me, voglio solo pensare al lavoro dei ragazzi, alla stagione che sta per cominciare, al gigante di Sölden dove correremo a contingente pieno, in 10, con prospettive non proprio rosee visto che il gigante è la disciplina in cui facciamo più fatica. Negli allenamenti a Ushuaia il più veloce era Giovanni Borsotti, ma chiedere a lui di finire subito davanti non si può, è giovane e sbaglia ancora troppo, inoltre parte fuori dai 30. Quanto agli altri, Davide Simoncelli ha recuperato bene dopo l’operazione al ginocchio subìta in primavera, ma ha problemi con la schiena, a Ushuaia ha fatto fatica. Max Blardone ha di nuovo cambiato materiali ma sta bene, è l’unico dei nostri a partire nei primi 15, ovvio puntare su di lui. Alexander Ploner si è operato al menisco a fine agosto, dovrebbe farcela ma non sarà al 100%; Manfred Moelgg in gigante fa più fatica che in slalom, Alberto Schieppati torna e speriamo bene, lui a Sölden va sempre forte… Gli altri 4 posti li assegnerò a tavolino, non amo fare i test, uno sicuramente sarà di Innerhofer che va forte anche in gigante e parte bene grazie ai 500 punti in WCSL, poi dovrebbe esordire Luca De Aliprandini, molto positivo in Argentina. Per il resto vedremo chi sta meglio. Fill è in forma anche in gigante, ma a Sölden non verrà perché partirebbe molto indietro, gli servono pochi punti per arrivare ai 500, speriamo li faccia a Lake Louise, così a Beaver Creek farà anche il gigante partendo dopo i primi 30». Scordati i fasti del passato, quando avevamo anche quattro atleti fra i top 15, il gigante maschile non offre dunque grandi sicurezze, va meglio invece con le donne, che proprio in gigante hanno una squadra molto competitiva. Brignone nelle top 7, poi Karbon e Moelgg nelle 15, ancora Gianesini e Irene Curtoni nelle 30, Lisa Agerer appena dietro… C’è quantità e anche qualità, il nuovo dt delle donne Raimund Plancker è quindi tranquillo e fiducioso, con un solo cruccio: «Manuela Moelgg mi preoccupa un po’, era stata male in primavera per un virus, ha faticato a riprendersi ed è sempre afflitta da dolori all’anca, alla schiena, alle ginocchia… Le altre invece bene: Fede Brignone è molto solida, a Ushuaia andava davvero forte, Denise Karbon è regolare ai soliti ottimi livelli. Ho visto bene anche le due del ‘91 Agerer e Curtoni, poi Gianesini, che dovrebbe fare il salto di qualità portando in gara quanto di buono fa in allenamento: se solo riuscisse a sbloccarsi di testa… Anche noi abbiamo 10 posti e li riempiremo, il programma è di fare test con 6 ragazze (Gius, E. Curtoni, Marsaglia, Hofer, S. Fanchini e Alfieri) per assegnare 4 posti, vedremo se le condizoni saranno valide per prove a cronometro veritiere, altrimenti anche io, come Ravetto, deciderò a tavolino». 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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