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Soelden GS M: quando Hirscher diventa Ligety

Cambia il tracciato, ancora più duro, cambia la visibilità, più buio, e cambia anche il podio. Perché questa volta Ted Ligety ha combinato un pasticcio inusuale per lui, sulle ultime porte, mettendo i suoi fidi Head nella neve riportata. Così Marcel Hirscher si gode la prima vittoria di stagione, conquistata davanti a uno strepitoso Fritz Dopfer e al francese Pinturault. Ma anche senza quell’errore Ted non ce l’avrebbe mai fatta, perché, cronometro alla man, Marcel ha vinto con  ben 1"58 sul tedesco. Un altro mondo, un altro pianeta. Con quel fisico da superman che gli è venuto, forse ora non ce ne sarà davvero più per nessuno. Anche nella prima Marcel aveva dato l’impressione di sciare molto meglio di Ted e quei 19 centesimi di secondo di vantaggio ottenuto al traguardo erano stati provocati da un erroraccio sul finire, perché sul muro il vantaggio era di 7 decimi. Pinturault è stato bravo perché non è ancora al meglio della forma e si è attaccato più all’intelligenza tattica che all’arrembaggio come è solito fare. Per un solo centesimo ruba il terzo gradino del podio a Benni Raich per il quale non abbiamo più parole per esprimere la nostra ammirazione. 
Noi aspettavamo Roberto Nani invece ci siamo trovati Davide Simoncelli, sesto, alle spalle dell’altro francese Muffat-Jeandet, e migliore Azzurro. Per i nostri colori è andata così: Roberto Nani ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca. La "sua" parte di pista preferita, quella ripida e ghiacciata, lo ha tradito ed ha perduto poù che nei tratti piani dove invece solitamente soffre. Un ritardo eccessivo in quella parte centrale che lo ha fatto retrocedere dalla sesta alla decima posizione. Comunque un nono posto da non buttare via. Che peccato per Luca De Aliprandini: stava eseguendo una discesa con mille acrobazie, tra intraversate e recuperi da ginnasta. Bellissimo per lo spettacolo, ma non proprio ai fini della gara, anche perché quando ci si trova su un muro come quello di Soelden, ti va bene una due forse tre volte, ma poi salti. E così è successo. peccato perché stava andando come un treno (quasi mezzo secondo su Simoncelli. A proposito del veterano azzurro, era da un bel po’ di tempo che non vedevamo Davide Simoncelli alzare il pugno verso l’alto in segno di soddisfazione. Rispetto all’ano scorso? Bisogna vederlo nei prossimi giganti, ma a Soelden è sembrato ordinato, sempre sugli sci, mai arrendevole. E sul piano deve aver migliorato la sua posizione perché ha guadagnato. Un tempo avrebbe perduto molto. Questa è una splendida notizia! Florian Eisath, tredicesimo,  meglio di così non poteva fare (secondo tempo di manche). Si è guadagnato un posto tra i top 30 dopo la prima manche partendo però con il 52, di fatto l’unico con i numeri alti, ad aver fatto una performance di alto livello. Poi nella manche decisiva ha attaccato con intelligenza e rischiando il giusto. Il suo obiettivo è rientrare nei migliori 30 nella lista mondiale entro dopo i prossimi due giganti, altrimenti sarà messo fuori rosa e non sarà più convocato. E’ l’ennesima sfida per il trentenne (il 27 novembre) bolzanino che ha sempre dovuto sgomitare più degli altri per conquistare un pettorale. Comunque a Soelden un passo lo ha fatto… Giovanni Borsotti, uscito col pettorale 4 nella seconda, ha sciato bene su tutto il percorso tranne che nella porta centrale del muro dove a momenti incrociava le punte. Si è salvato ed ha saputo recuperare la linea senza andare in palla. Degna di nota la seconda prova del finlandese  Marcus Sandel, allenato dal nostro Alessandro Serra, tecnico dei nostri giovani lo scorso anno.

 

 

 

 

 

Ranking

RANK BIB NAME NAT RUN 1 RK1 RUN 2 RK2 TOTAL DIFF
1 5 HIRSCHER Marcel

 

AUT

1:14.52 1 1:13.57 4 2:28.09  
2 4 DOPFER Fritz

 

GER

+0.52 3 +1.06 15 2:29.67 +1.58
3 3 PINTURAULT Alexis

 

FRA

+0.88 5 +1.18 16 2:30.15 +2.06
4 1 RAICH Benjamin

 

AUT

+0.71 4 +1.36 17 2:30.16 +2.07
5 18 MUFFAT-JEANDET Victor

 

FRA

+1.72 10 +0.42 11 2:30.23 +2.14
6 22

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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