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Sofia Goggia dopo la prova “Devo raccogliere le ultime energie rimaste”

Sofia Goggia dopo la prova “Devo raccogliere le ultime energie rimaste”
Le parole di alcune delle protagoniste al termine della prima prova cronometrata di discesa femminile sulla pista di Courchevel, che comunque non sarà per le donne la pista dove si assegneranno l’anno prossimo le medaglie ai Mondiali, in quanto gareggeranno sempre a Meribel.

Sofia Goggia: “Sono tornata a casa da Crans Montana e mi sono concessa qualche giorno di riposo perché mi rendo conto che la stagione è stata molto pesante. Con l’infortunio di Cortina, ho messo in gioco tutta la forza che avevo per recuperare in vista delle Olimpiadi e cosi è stato.

Devo raccogliere le energie rimaste per raggiungere l’obiettivo finale della Coppa del mondo di discesa. La pista nuova mi è molto piaciuta, nella prima prova cronometrata mi è mancata ancora un attimino la confidenza nelle curve a sinistra sulla gamba infortunata, ci sarà da fare una bella analisi video per fidarsi totalmente”.

Federica Brignone: “Nella parte alta ho fatto un po’ fatica perché è stato come trovarsi davanti un’autostrada ed è puro scorrimento. Poi cominciano le curve e si entra in un bosco dove si continua a girare fino al traguardo, con curve tutte in velocità. Ho trovato da subito il tempismo giusto, anche se ho preso del margine perché era la prima volta per tutte noi su questa pista. Martedì penserò a limare le linee, parto per essere competitiva anche in discesa, non ci sono curve secchissime, bisogna lasciare andare gli sci”.

Elena Curtoni: “Nelle prove non sono mai tanto competitiva, credo ci sia spazio per spingere bene le curve ed essere veloci. Si gira molto ma non ci sono curvoni da tirare, la neve non è così dura, però si può fare la differenza spingendo le curve”.

Nadia Delago: “Il tracciato è interessante, sopra più scorrevole, sotto si gira un po’ di più, a metà ho preso un buco e sono finita molto esterna, perdendo molta velocità”. Sofia Goggia dopo la prova

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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