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Sofia Goggia e Federica Brignone, spiegano cosa non è andato

Sofia Goggia e Federica Brignone, spiegano cosa non è andato.
Sofia Goggia: “Il ginocchio è in recupero, secondo me ci vorrà un mese e mezzo prima di sentirmi bene con l’articolazione e la gamba a posto ma comunque un periodo di tempo in cui devo lavorare bene: sono a metà del processo di guarigione.

Vale lo stesso discorso sugli sci perché ho sciato in Cina, e ho sciato 12 minuti in totale questo mese; quindi, so che Crans è la pista su cui ho vinto di più in carriera, una pista che è nelle mie corde però sono arrivata con qualche remora.

Non mi è mai capitato di saltare così tante porte in prova. Il mio obiettivo era quello di prenderle tutte. Oggi è una giornata che mi insegna a saper perdere. Era da dicembre 2020 che ero imbattuta in Coppa del mondo e sapevo che questo giorno sarebbe dovuto arrivare.

Questo momento arriva quando devo cercare confidenza sulle mie gambe, sicurezza sugli sci ma, sono comunque contenta in questa giornata e mi emoziona molto di dire di aver imparato anche a perdere. Io sono in una condizione molto particolare, ho sciato con il freno a mano tirato, sono indietro rispetto a Corinne Suter.

Ho il mio percorso, domani sarà un altro giorno, io tengo molto a vincere la classifica di specialità per quanto fatto quest’anno, soprattutto in discesa, ma il mio obiettivo oggi l’ho portato a termine e sono contenta così”.

Federica Brignone:Anche oggi ha soffiato un po’ di vento per tutte, non una cosa eclatante come in prova. Io sinceramente ho avuto anche delle buone sensazioni, pensavo di aver fatto tante cose giuste ma evidentemente non hanno funzionato.

Ho fatto due training molto solidi, in cui a parte il tempo e le condizioni di luce c’erano degli ottimi intertempi e non avevo fatto tutto bene; invece, oggi mi sembrava di aver messo insieme i pezzi ma ho preso troppo nella prima parte”. Sofia Goggia e Federica Brignone

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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