Massimiliano Blardone c’è! Un errorino alla terza porta, ma poi ha dato il massimo, come sempre, sciando con intelligenza e meno di nervi. L’elvetico Carlo Janka è stato il più pulito nella prima manche, soprattutto nella prima parte. Un tracciato molto particolare, lungo e su neve lenta. Un terreno completamente differente rispetto a quanto si aspettavano gli atleti dopo l’allenamento in pista di ieri, quando gli sci sfregavano sul marmo! Durante la notte ha fatto caldo ed ecco una pista molliccia. E’ piaciuta certamente all’austriaco Romed Baumann che si è infilato in seconda posizione a soli 2 centesimi da Janka, mentre Svindal è riuscito a recuperare il ritardo di metà gara con una seconda parte strabiliante che lo ha portato a soli 16 centesimi da Janka, scalzando dal bronzo virtuale proprio Blardone. Max dovrà guardarsi anche dall’austriaco Hirscher a un solo centesimo. Ma i primi 12 sono separati solamente da 93 centesimi, per cui si preannuncia una seconda manche all’ultimo respiro. Sarà più dura per Davide Simoncelli, sedicesimo a 1,25, per Ploner diciannovesimo a 1 e 40, mentre più indietro è Manfred Moelgg mai entrato in gara: è 24esimo a 1 e 67. Di buono c’è che potrà sfruttare una pista pulita nella seconda manche, così come l’elvetico Didier Cuche, 20esimo a 1 e 48. Fuori invece Bode Miller, comunque in ritardo già al primo intermedio di un secondo a causa di un errore irrimediabile. La seconda manche alle 22 italiane. Incrociando le dita…
AL TRAGUARDO:
Max Blardone: ho sbagliato subito in partenza, poi ho sciato più rilassato e sono andato bene. Ho rotto il ghiaccio e mi sento lì, con i migliori. Cercherò soltanto di vincere perchè tutto il resto non serve. Comunque non ne faccio un dramma, se va va, altrimenti si va avanti lo stesso.
Manfred Moelgg: Non sono mai entrato bene in gara. Non riuscivo a tenere bene l’esterno. Comunque non demordo, c’è sempre la seconda manche. I conti si fanno sempre alla fine!
Alexander Ploner: Il distacco è tanto, soprattutto in alto non ho avuto buone sensazioni. Mi accorgevo che ero sempre in curva e che non riuscivo a mollare in velocità. Dopo l’errore compiuto a metà percorso ho trovato il giusto ritmo sul muro finale, ma era un po’ troppo tardi. Ci riproverò nella seconda.
Ecco la classifica dopo il numero 37
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