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Vancouver: Pittin settimo con onore

Dominio a stelle e strisce nella gara conclusiva del programma della combinata nordica. Bill Demong si è preso l’oro a cui puntava grazie ad un grande recupero nel fondo (6° dopo il salto) e ad uno spunto da autentico campione nel finale contro il compagno di squadra Johnny Spillane. Demong ha fermato il cronometro sul tempo di 25’32"9, precedendo Spillane di 4 secondi e l’austriaco Bernhard Gruber per 10"8. Gruber aveva chiuso al primo posto il turno di salti ed è stato bravo a capitalizzare il vantaggio accumulato senza staccarsi mai dalla coppia americana.

Fuori dal gioco delle medaglie Alessandro Pittin, bronzo nella gara dal trampolino piccolo, che è rimasto intelligentemente nel gruppo degli inseguitori per non sprecare preziose energie. Purtroppo gli inseguitori non sono mai riusciti ad avvicinarsi più di tanto al terzetto di testa e Pittin è riuscito a concludere al settimo posto a 40"7 dal vincitore. E’ un Olimpiade più che positiva per il 20enne friulano che ha portato all’Italia uno storico bronzo (la prima medaglia di sempre nella combinata nordica) ed ha dimostrato di essere uomo di punta sia in Coppa del mondo che negli appuntamenti di cartello.

Bene anche Lukas Runggaldier, ottimo settimo al salto, e 11/o alla fine con 58"7 di ritardo. 21/o Armin Bauer e 23/o Giuseppe Michielli a completare il quadro di una squadra in salute, che potrà dare tante soddisfazioni all’Italia nel prossimo futuro.


PITTIN AL TRAGUARDO
Alessandro Pittin coglie un bel settimo posto nella seconda Gundersen olimpica e conclude bene un’avventura che difficilmente dimenticherà. Il ventenne friulano non si lamenta per il fatto di essere stato fra coloro penalizzati dal vento durante il salto. "Le condizioni non erano assolutamente regolari al mattino ma è inutile reclamare, le regole sono queste. Nel fondo è stata una bella gara, mi sono divertito. Ho provato anche ad allungare alla fine del secondo giro per vedere di recuperare sul trio di testa ma non ho ricevuto grande collaborazione, e nel tratto finale quando Manninen ha allungato sono rimasto un po’ imballato. Va bene così, questa Olimpiade sarà difficile da dimenticare, soprattutto mi ha dato uan sicurezza che prima non avevo. Voglio chiudere bene la stagione, mi aspettano le ultime gare in Coppa del mondo, sarebbe bello chiudere nei dieci della classifica finale".

Lukas Runggaldier ha chiuso con un lusinghiero undicesimo posto. "Potevo fare qualcosa meglio nel fondo – dice -, prendo questo piazzamento come punto di partenza per il futuro".

Armin Bauer si tiene stretto il ventunesimo posto: "Siamo una squadra giovane, possiamo e dobbiamo migliorare sotto tutti i punti di vista".

Giuseppe Michielli sperava di guadagnare qualche altra posizione nel fondo ma precisa: "Dobbiamo continuare a lavorare con questa intensità, i risultati stanno arrivando e ci devono spingere a migliorare ulteriormente perchè ci sono i margini per farlo".    

    

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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