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Vancouver, slalom gigante maschile: così 4 anni fa

 Eccoci qua, a poche ore dallo slalom gigante, una delle poche gare olimpiche dove l’Italia può riscattarsi dopo un’edizione finora deludente rispetto alle previsioni. Gli occhi sono puntati su Massimiliano Blardone che più di manfred Moelgg, Davide Simoncelli e Alexander Ploner gode dei favori popolari. Anche nel nostro sondaggio Max è stato largamente accreditato di maggiori speranze in tutte le specialità dello sci alpino. Il ragazzo è forte e mentalmente capace di sostenere l’onere di questa responsabilità. A Torino 2006 tale situazione fu vissuta da Giorgio Rocca in slalom. Andò male, ma si sa che in speciale il rischio di uscire è molto più alto che in gigante. Max ha tutte le carte in regola per farcela, ma deve azzeccare la giornata giusta, perché i valori in campo sono molto vicini tra i probabili vincitori di una medaglia. parliamo di Svindal, libero di fare la gara in tranquillità considerando le due medaglie già conquistate. Parliamo di Didier  Cuche, che scenderà col diavolo in corpo per aver fallito in discesa e superG. Parliamo dello stesso raich, deluso per com’è andata a finire la Supercombinata, oltre a considerare la sua grande esperienza ideale per un avvenimento one-shot come l’Olimpiade. E poi c’è quel Bode Miller che  sembra drogato di vitalità. Anche oggi può dire la sua. 
Davide Simoncelli con la sua allegria, segno distintivo caratteriale, può dare una zampata alla medaglia, ma al suo livello ce ne sono tanti. Manfred Moelgg sta forse pensando già allo speciale di sabato, mentre a Ploner si chiede la gara della vita. 
Finora sono tre le medaglie d’oro azzurre conquistate in gigante alle Olimpiadi: Gustavo Thoeni a Sapporo nel 1972, Alberto Tomba  a Calgary nel 1988 e ad Albertville nel 1992. E’ giunta l’ora di aggiungerne una. Forza Azzurri!


COSI’ IN GIGANTE A TORINO 2006
Oro: BENJAMIN RAICH (AUT)
ARGENTO: JOEL CHENAL (FRA)
BRONZO: HERMANN MAIER (AUT)



Il medagliere olimpico dello slalom gigante (uomini e donne)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 Il medagliere dell’Italia alle Olimpiadi vinte nello sci alpino
 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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