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Vancouver: staffetta ai fondisti svedesi. Crolla l’Italia

Hellner in volata è imbattibile, così il vikingo svedese regala l’oro al suo aese nella staffetta maschile. La Norvegia deve invece inchinarsi a Peter Northug forse un po’ sbruffone quando alla vigilia dei Giochi aveva dichiarato di vincere 6 ori. Un recupero pazzesco il suo terminato con il secondo posto in volata su Koukal, ultimo frazionista della Repubblica Ceka. Il francese Jonnier non era infatti riuscito a reggere il ritmo forsennato di Hellner. L’Italia ha finito al nono posto a più di 2 minuti di ritardo.

Quasi subito il nostro primo frazionista Checchi aveva perso il treno dal gruppo di testa trainato dalla Francia di Gaillard. Giunto al traguardo ottavo a +26,5, ha ceduto il testimone a Giorgio Di Centa, bravo a tenere per un paio di chilometri. Poi gli sci lenti e una forma evidentemente non eccezionale l’ha fatto retrocedere all’undicesimo posto a 1 minuto e 3 secondi.  Pietro Piller Cottrer aveva iniziato a tirare come un disperato, ma i miracoli sono solo divini. Mentre davanti Svezia, Cekia e Francia si davano battaglia, anche il canadese Babikov riusciva a distaccare Piller. Ma tanto Pietro avrebbe dovuto prima superare Germania, Norvegia, Finlandia e Russia. Alla fine della terza frazione, Piller Cottrer lancia Cristian Zorzi a 1 e 07, recuperando 4 posizioni, quindi in ottava piazza. Medaglia sfumata, si cerca di difendere solo l’onore. Davanti è una guerra di nervi con lo svedese Hellner a tirare, il francese Jonnier a coprirsi e il ceko Koukal in posizione di attesa. Poi il grande recupero di Northug e una gara davvero emozionante.
Con questa staffetta si chiude un’epoca per l’italia. E’ il momento di cambiare pagina e coltivare giovani leve. Piller, Zorzi, Di Centa… l’età supera i 35 anni e a dire il vero noin è che ci sia mossi molto bene per allevare fondisti all’altezza di quelli che ora lasceranno. Ai tecnici oneri e onori di questa ennesima avventura.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi.

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