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Vancouver: Svindal ragazzo d’oro

Dopo la discesa libera via al Super G maschile dal quale ci si aspettano risposte e conferme. Primo protagonista, in ordine di discesa è Andrew Weibrecht, americano classe 1986 con il decimo posto come migliore prestazione in stagione, che ha sfruttato appieno il pettorale numero tre su una pista perfetta, destinata però a rovinarsi nonostante le tre barrature fatte dopo le abbondanti nevicate. Sarà terzo alla fine il simpatico statunitense e darà un grandissimo dispiacere a noi italiani. Peter Fill è stato straordinario per 9 decimi di gara. Perfetto, rapido, addirittura meglio di Svindal, poi un errore nel finale e la caduta prima dell’ultima porta. La gara continua senza particolari palpitazioni sino alla discesa di Staudacher che, dopo qualche sbavatura nella parte alta per lasciar corre gli sci perde qualche linea ideale concludendo al X posto. Scheiber commette un grande errore su un dosso e decolla restando dentro per un pelo e una grande fisicità, gara compromessa. Poi Bode Miller, che aveva perso l’argento in libera per due centesimi, parte aggressivo e scia quasi perfetto, forse s’intraversa un po’ troppo nella seconda metà e perde il buon margine di vantaggio accumulato nei primi intermedi. Chiude in testa e si mette davanti al muro ad attendere gli avversari. Lo stesso dosso che ha tradito quasi tutti ha costretto il nostro Innerhofer a fare due autentici miracoli per stare dentro. Un altro errore, meno grave, gli ha fatto perdere velocità, che ha pagato nella parte centrale, ma un grande recupero lo ha riportato al terzo posto momentaneo davanti di un centesimo a Staudacher. Dopo l’italiano via al gruppo degli svizzeri. Gruenenfelder non ha fatto grandi errori però non è riuscito a fare la differenza mentre Janka ha sbagliato qualche linea di troppo allungando il percorso. Poi fermi tutti. Parla Cuche, il favorito, quello che deve vincere e che ha la maggiore pressione. Sin dall’apertura del cancelletto è molto aggressivo, forse troppo, e paga degli errori accusando nel primo intermedio un ritardo che non riuscirà più a colmare. Benny Raich quello che doveva fare lo ha già fatto, poca pressione quindi e una sciata stilisticamente perfetta. Pochi rischi ma nessun risultato significante. Hell è l’ultima pallottola italiana. Commette un errorino allargando un po’ troppo nelle prime curve e accusando oltre 20 centesimi nel primo intermedio. Da lì tutto cuore, aggressività e precisione. Splendida prestazione, terzo posto a cinque centesimi da Miller e solo due, che saranno fatali, da Weibrecht. L’austriaco Svindal, già argento in discesa, ha confermato, se ancora ce n’era bisogno, le notevoli doti tecniche e la giusta mentalità negli appuntamenti importanti. La splendida linea prima del piano gli fa guadagnare decimi preziosi che porterà alla fine. Vittoria e applausi anche da Miller per una gara strepitosa del vikingo. La sua prestazione estromette gli italiani dai sogni di podio lasciando tanta amarezza nel cuore di tutti i tifosi. Guay scia un maniera strepitosa nella parte finale, recupera addirittura su Svindal ma riesce solo a inserirsi tra i protagonisti del clan italiano. E’ l’ultimo lampo di una gara che, anche a causa della neve che va rovinandosi, è conclusa.

 

 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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