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Vonn e Cuche vincono le DH a St. Moritz e Garmisch

La discesa libera è la disciplina più delicata da organizzare. Le condizioni meteo giocano un ruolo determinante, non solo per i risultati ma anche per lo svolgimento della gara stessa. E quest’anno il meteo fa i capricci. Dopo l’annullamento della Val Gardena e la riduzione del tracciato a Kitz anche la discesa di Garmisch-Partenkirchen è stata azzoppata a causa della nebbia. Cancelletto di partenza abbassata e tratti tecnici della prima parte del tracciato cancellati. Prova poco oltre il minuto e molte domande sul valore della gara. "Quando uno è convinto vince su qualsiasi ditanza e in ogni condizione" aveva detto ieri Werner Hell, aggiungendo peraltro che difficilmente sarebbe riuscito a far bene. E così è stato. Didier Cuche ha completato una strepitosa doppietta e il suo sci destro, dopo il parterre di Kitzbühel, ha girato anche in quello di Garmisch. Preciso nelle traiettorie da disegnare tra le Hölle curve. Alle spalle dell’elvetico si sono classificati Guay, vincitore lo scorso anno davanti proprio a Cuche) e Reichelt. Tra gli azzurri splendida prova di Christof Innerhofer, quarto a pochi centisimi dal podio perso per un errore a metà tracciato, e sesto Dominik Paris che ottiene un piazzamento tra i top ten più che meritato. Due curiosità? La prima è che Bode Miller è partito al 46mo per essere arrivato qualche minuto tardi all’estrazione dei pettorali (fuori dai trenta); la seconda, gli addetti alle piste (con tanto di gatto) hanno doveto rimuovere un metro e mezzo di neve fresca da un tratto di pista caduta a causa di un cannone sparaneve dimenticato acceso!

A St. Moritz nella discesa dell’engadina, la statunitense annichilisce le avversarie. Maria Hoefl-Riesch, seconda sul podio, è arrivata al traguardo con 1,42 di ritardo! Un abisso. Tina Weiraither è arrivata terza a 1,47. Ottava vittoria stagionale e uniche novità da qui a fine stagione, legate al nome di Linsey, saranno quelle relative al suo divorzio. Per il resto non cambia nulla. E’ lei la più forte. Daniela Merighetti è stata la migliore delle italiane con il decimo posto, davanti a Elena Fanchini e Johanna Schnarf tredicesima.


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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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