Gare

Worley e Hirscher i vincitori

Era facile prevederlo, la pista avrebbe fatto la differenza. Così come avvenuto nella prima manche, ancora di più lo si è notato nella seconda. Aumentando il passaggio degli atleti la pista si è segnata e scavata. I francesi, orfani degli atleti di punta Grange e Lizaroux usciti nel corso della prima manche, si sono tolti una soddisfazione con Steve Missilier che, partito per sesto ha fatto una grande seconda manche con il miglior parziale, recuperando tantissime posizioni. In molti si sono visti costretti a rischiare saltando quasi sistematicamente. Tanti, forse troppi i DNF tra oggi e soprattutto ieri. La scelta era tra passare vicini al palo prendendosi rischi e scalini oppure fare più strada con curve più rotonde. Lo hanno fatto benissimo Marcel Hirscher e Benjamin Raich che hanno portato l’Austria sui due gradini più alti del podio proprio davanti al francese (suo miglior piazzamento di sempre). Con 20 centesimi di vantaggio su Hirscher Manfred Moelgg è stato l’ultimo atleta a scendere. E’ partito mordibo di gambe provando a curvare largo in alto. Poi, accortosi che bisognava osare di più, ha attaccato maggiormente in basso senza però riuscire ad acciuffare il podio. Nona posizione conclusiva e un po’ di delusione. Restando in casa azzurro bravo Patrick Thaler che, sceso con il pettorale 49, era riuscito a qualificarsi con il 20° tempo. Nella seconda manche ha avuto qualche sbavatura e non è riuscito a trovare il giusto ritmo. Peccato perché non riuscirà ad abbattere il muro dei 30. Per Deville inforcata all’attacco del muro e gara finita. In fondo lo aveva detto al termine della prima manche: "Aspettiamo ad esaltarci perché è lunga…"

Per quanto riguarda le donne, la tribulata seconda manche è partita in ritardo e disputata contestualmente a quella degli uomini. Ha vinto la francese Tessa Worley che ha così allungato nella classifica generale di specialità. La Rebensburg è incappata in un grave errore perdendo una marea di tempo mentre l’altra tedesca, Kathrin Hoelzl, è addirittura uscita. Alle spalle della francese si è classificata, a un solo centesimo, Tanja Poutiainen seguita da Tina Maze. Un po’ di amaro in bocca per le prove delle italiane con la Brignone 14ma seguita da Manuela Moelgg. 20ma Giulia Gianesini.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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