Settantadue edizioni, sempre con le punte in giù e lo sguardo rivolto verso l’alto. La 3Tre di Madonna di Campiglio, la più antica e nobile classica dello slalom, continua a scrivere pagine di storia dello sci e si prepara a un nuovo capitolo. Il 7 gennaio 2026, in notturna, il Canalone Miramonti tornerà a illuminarsi per la 72ª edizione, con le due manche fissate alle 17.45 e alle 20.45.
Il conto alla rovescia si è aperto ufficialmente il 27 agosto, con la consueta visita estiva della FIS. Una ricognizione che non è mai soltanto un sopralluogo tecnico, ma un rito che rinnova un legame indissolubile tra Madonna di Campiglio e la Coppa del Mondo.
“La Mecca dello slalom”
A guidare la delegazione internazionale era il Chief Race Director Markus Waldner, accompagnato da Janez Hladnik, responsabile delle discipline tecniche, da Massimo Rinaldi in rappresentanza della FISI, e da una squadra del Comitato 3Tre guidata dal presidente Lorenzo Conci.
“La 3Tre è la Mecca dello slalom – ha detto Waldner –. È una gara che negli anni ha saputo confermarsi a livelli tecnici e organizzativi d’eccellenza, premiata da una cornice di pubblico unica e da un’atmosfera irripetibile. Campiglio cresce edizione dopo edizione: in pista, ma anche fuori, con una comunicazione e un marketing sempre più ambiziosi e internazionali. Nel progetto di calendario fino al 2030/31 la 3Tre resta una certezza assoluta.”
Un riconoscimento che dà ulteriore linfa a un evento capace di rinnovarsi senza tradire le radici, e che mantiene intatta la speranza di rivedere un italiano trionfare sul Miramonti. Vent’anni sono passati dall’impresa di Giorgio Rocca: il desiderio di un erede resta acceso, e Waldner lo ha espresso a chiare lettere. “Sarebbe importante ritrovare un azzurro sul podio: per la gara, per il movimento e per il pubblico che lo merita. A Campiglio l’entusiasmo non è mai mancato, anche negli anni più difficili. Sarebbe bellissimo rivedere quella gioia esplodere, proprio nell’anno delle Olimpiadi in Italia.”
Un patrimonio che guarda al futuro
Per il presidente del Comitato 3Tre Lorenzo Conci, le parole della FIS sono stimolo e responsabilità: “I feedback ricevuti, uniti all’annuncio di Waldner, ci danno entusiasmo per i mesi che ci separano dall’evento. Poter allungare lo sguardo ci permette di investire nella crescita, nelle infrastrutture e nel rinnovamento del Comitato. La 3Tre è un patrimonio da custodire e rilanciare verso il futuro.”
Al termine della ricognizione, la delegazione FIS è stata accolta dall’Assessore al Turismo della Provincia Autonoma di Trento Roberto Failoni, dal presidente e dal direttore dell’APT Madonna di Campiglio, Tullio Serafini e Matteo Bonapace, e dal direttore di Funivie Campiglio Bruno Felicetti.
“La 3Tre non è solo orgoglio sportivo del Trentino, ma un formidabile veicolo di visibilità internazionale – ha commentato Failoni –. Ogni edizione porta in tutto il mondo le immagini delle nostre montagne e delle capacità organizzative che ci vengono riconosciute dalla FIS. Il 7 gennaio vivremo un nuovo grande spettacolo, a un mese esatto dalle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.”
Il fascino senza tempo del Miramonti
Sul muro del Canalone Miramonti, teatro di imprese leggendarie, la 3Tre continua a incarnare l’essenza dello slalom: tecnica pura, coraggio, emozione. Ogni discesa è un atto di equilibrio tra controllo e rischio, ogni manche un rito collettivo che coinvolge pubblico e atleti in un’unica voce.
Il 7 gennaio 2026, quando le luci si accenderanno e il boato della folla si leverà sulla notte di Campiglio, la storia tornerà a scriversi ancora. Perché la 3Tre non è solo una gara: è un patrimonio di emozioni, tradizione e identità che da oltre settant’anni rende grande lo sci alpino italiano.
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