Notizie

72 anni fa nel piccolo borgo di Trafoi nasceva la leggenda Gustavo Thoeni!

72 anni fa nel piccolo borgo di Trafoi nasceva la leggenda Gustavo Thoeni!
Una moglie, Ingrid, tre figlie, Petra Marie, Susanne ed Anna e dodici nipoti: oggi all’hotel BellaVista a Trafoi suoneranno le campane a festa. C’è un compleanno regale da festeggiare, i 72 anni di Re Gustavo Thoeni!

Eh già, perché 72 anni fa in quel piccolo borgo di Trafoi, nell’alta Val Venosta, un centinaio di abitanti circa, nasceva uno dei più grandi sciatori della storia, tirato sù da papà Georg.

Anche lui tentò di sfondare nello sci ma con lo scoppio della guerra dovette desistere. Quel desiderio però gli rimase dentro al punto da trasferirlo al figlio che a tre anni sin trova già in pista difronte all’hotel dove viveva.

Papà Thöni era proprietario di una sciovia sul Passo dello Stelvio, dove suo figlio con il cugino Roland Thöni potevano sciare anche d’estate. Lì ebbero anche l’occasione di osservare le diverse squadre nazionali di sci durante i loro allenamenti e di cercare di imitarli.

Georg, assunse il ruolo di allenatore sia per Gustvo che per il nipote Rolando, migliorando e sviluppando la loro tecnica fino al momento in cui vennero presi in carico dalla squadra nazionale italiana.

Nella primavera del 1969, durante la Coppa delle Nazioni in Val d’Isère, Thöni partecipò alla prima gara internazionale: il diciottenne sconosciuto vinse due volte nello slalom gigante, lasciando a bocca aperta l’elite dello sci riunita in Val d’Isère. La stampa di tutto il mondo lo celebrò come l’ousider che batte i grandi campioni! Il Direttore tecnico Juan Vuarnet si accorge di avere tra le mani un atleta dal talento inesauribile e dotato di una tecnica tutta sua: esce dalla curva con quell’azione che subito dopo tutti cercarono di assumere: il passo spinta!

Gustavo ci metterà davvero poco a conquistare la sua prima Coppa del Mondo che solleva al cielo nel 1971 a soli vent’anni. Impresa che ripeterà l’anno successivo e l’anno dopo ancora.

Poi arriva da Sauze d’Oulx un capellone scatenato che prende il suo posto, un certo Piero Gros, per tutti Pierino! Allora si rimbocca ancora di più le maniche e nel 1975 conquista la sfera di cristallo più famosa della storia che si risolverà con un parallelo a Ortisei.

Questa volta a cercare di portargliela via c’è un ricciolino tutto pepe di nome Ingemar Stenmark, 5 anni più giovane di lui, che arriva da Joesjö in Lapponia, poco distante da Tärnaby dove la sua famiglia si trasferirà dopo 4 anni.

Quel parallelo lo vincerà Gustavo per la sua quarta Sfera di Cristallo! Le Coppe finiscono qui, ma l’anno successivo conquista l’argento alle Olimpiadi di Innsbruck in slalom.

Ne aveva già una identica vinta a Sapporo nel ’72 nella stessa edizione dei Giochi in cui si mise al collo l’oro del gigante. Nel cassetto delle medaglie c’è posto anche per quelle iridate.

Da sinistra, Gustavo, Presazzi, Senoner, Confortola, Radici, Amplatz e Bieler

Oltre a quelle olimpiche che valevano anche come titoli mondiali, conquisterà anche 4 ori (combinata a Sapporo 1972; slalom gigante, slalom speciale a Sankt Moritz 1974; combinata a Innsbruck 1976).

Ala fine del 1980, dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Lake Placid, decise che era il caso di ritirarsi. 69 podi con 24 vittorie, 25 secondi posti, 20 terzi posti, 5 coppe di specialità, 3 di gigante e 2 di slalom. Uno dei podi più celebri non lo vide vincitore, ma secondo, per un solo centesimo (in seguito sarà precisato che si trattò di 3 millesimi) nella discesa di Kitzbühel sulla terribile Streif.

Gustavo inizierà due carriere parallele: quella di albergatore per continuare a dare vita all’Hotel Bella Vista, e quella di allenatore, quando un suo possibile erede, Alberto Tomba, lo chiama per iniziare a scrivere un’altra favola strepitosa dello Sci Azzurro.

Nel frattempo la figlia più grande Petra Maria gestisce l’hotel, la seconda figlia Susanne insegna alla scuola alberghiera e la più giovane, Anna, è responsabile marketing per un rinomato albergo in Alto Adige.

Oggi ha la bellezza di 12 nipoti. Quando erano piccolini non ha dovuto aprire il libro delle favole, perché le aveva tutte ben in testa: le sue!

Tanti auguri Re Gustavo!

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment