Speck, salame, prosciutto e bresaola: gusto e tradizione delle tavole alpine, ma con attenzione: forniscono proteine ed energia, ma anche grassi e sale: ecco come sceglierli e quando mangiarli per non appesantire la sciata
Speck, salame, prosciutto crudo o cotto: gli insaccati sono spesso protagonisti delle tavolate in rifugio. Gustosi e pratici, ma non sempre leggeri. Qual è il loro reale valore nutrizionale e come inserirli senza appesantire la sciata?
Gusto e tradizione
Gli insaccati fanno parte della tradizione gastronomica alpina e italiana in generale. Nati come metodo di conservazione della carne, erano un tempo alimento prezioso per resistere ai climi rigidi delle montagne. Oggi sono consumati più per gusto e convivialità che per necessità, ma restano tra i protagonisti delle pause in rifugio o delle cene tipiche.
Tipologie principali
- Salumi crudi stagionati: salame, speck, bresaola, prosciutto crudo. Hanno sapori intensi, consistenza più asciutta e lunga conservabilità.
- Salumi cotti: prosciutto cotto, mortadella, wurstel. Più morbidi, meno salati, ma con talvolta additivi e conservanti.
- Insaccati freschi: salsicce e cotechini, che richiedono cottura. Molto saporiti ma anche molto grassi.
Valore nutrizionale
In media, 100 g di insaccati stagionati forniscono:
Speck, salame, prosciutto e bresaola: gusto e tradizione delle tavole alpine, ma con attenzione: forniscono proteine ed energia, ma anche grassi e sale: ecco come sceglierli e quando mangiarli per non appesantire la sciata
Energia: 300-400 kcal – Proteine: 20–25 g – Grassi: 25–35 g (di cui saturi 10-15 g) – Sodio: 1,5-2,5 g
Gli insaccati sono dunque buone fonti proteiche, ma anche ricchi di grassi e soprattutto di sale, elemento che ne limita il consumo. La bresaola è un’eccezione interessante: più magra (100-120 kcal/100 g), con elevato contenuto proteico e minor tenore di grassi.
Pro e contro per lo sciatore
Dal punto di vista energetico, gli insaccati garantiscono sazietà e apporto proteico utile al recupero muscolare. Tuttavia, l’elevato contenuto di sodio può favorire disidratazione se non si compensa con acqua, mentre i grassi saturi rallentano la digestione e possono appesantire prima dell’attività fisica.
Un panino con speck o salame può risultare gratificante e calorico, adatto a reintegrare dopo la sciata. Diverso il discorso se consumato subito prima di scendere in pista: rischia di ridurre agilità e concentrazione.
Indicazioni pratiche
Meglio privilegiare salumi magri e poco salati (bresaola, prosciutto crudo sgrassato) e abbinarli a pane integrale o verdure per bilanciare l’indice glicemico e l’apporto di fibre. Da limitare insaccati molto grassi e salati come salame o wurstel, soprattutto prima dell’attività sportiva.
Conclusioni
Gli insaccati fanno parte della convivialità alpina e possono essere consumati anche dallo sciatore, purché con equilibrio e consapevolezza. La chiave è scegliere tipologie meno grasse e salate e collocare il consumo nel momento giusto della giornata.
Indicazioni per lo sciatore
O Ottimi dopo l’attività per reintegrare proteine. Preferire bresaola o prosciutto crudo sgrassato
O Da evitare insaccati grassi/salati subito prima della sciata
I PRO |
I CONTRO |
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Buona fonte di proteine ad alto valore biologico |
Elevato contenuto di grassi saturi |
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Sazietà prolungata |
Sodio in eccesso → rischio disidratazione |
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Pratici da consumare in rifugio o panino |
Possibili additivi e conservanti |
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Bresaola → alternativa magra e ricca di ferro |
Difficili da digerire prima dell’attività |
Questa rubrica, redatta da un Biologo abilitato e iscritto all’Albo professionale, ma ha scopo esclusivamente divulgativo e non costituisce prescrizione dietetica, terapeutica o programmi per la performance sportiva. Per piani alimentari personalizzati, gestione di patologie o ottimizzazione della performance, è fondamentale rivolgersi a un professionista sanitario qualificato

Il dott. Rudy Alexander Rossetto nasce a somma lombardo (Varese) nel 1977, è formatore della formazione olimpica coni e docente della scuola dello sport Coni Lombardia. Docente universitario a contratto, è presidente dell’ordine dei biologi della Lombardia. Collabora come chinesiologo e biologo nutrizionista in ambito professionistico con federazioni, atleti d’élite e squadre sportive, e ha sviluppato e brevettato metodi innovativi per la prevenzione, l’analisi e l’aumento della performance, tra cui spiderap®, labiomeccanica™, metodo r.a.p.® e bungeerap®, utilizzati a livello nazionale e internazionale. Da sempre dedito alla divulgazione scientifica, promuove stili di vita sani e l’uso della scienza per migliorare performance e salute.
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