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Allenarsi in palestra con gli scarponi!

Non è uno scherzo o un gioco ma è possibile per non dire conveniente allenarsi in palestra anche con gli scarponi. Ok, facciamo un passo indietro.

La preparazione fisica intesa come tale, trova nel mondo anglosassone uno doppia identità operativa.

A) Nello «Strenght Conditioning» si ricerca l’incremento della capacità condizionale della forza in tutte le sue istanze teorico tecniche e metodologiche.  Di queste abbiamo una bibliografia, anche scientifica, molto estesa, spesso anche di difficile analisi.

B. Nel «Functional Training» invece, si pongono come istanze metodologico operative, e quindi.: Teoria, metodologia e didattica dell’allenamento, su basi soprattutto coordinative dove lo stimolo allenante sia maggiormente funzionale. E – più ad ampio spettro rispetto all’allenamento puramente condizionale – al gesto motorio sportivo preso in esame.

Nello Sci Alpino, ma anche in molte altre discipline sportive, stiamo assistendo a un fenomeno nel quale l’interesse per «l’allenamento a secco» è sempre maggiore. E dove – troppo spesso – si incontrano e ci si scontra con competenze di operatori assolutamente insufficienti per una corretta analisi delle problematiche legate ai metodi di allenamento.

In questo campo la ricerca è l’ago della bilancia tra veri professionisti e fruitori di notizie che poi vengono vendute come competenze.

E ancor peggio come definizione di ruoli (preparatore atletico) ben lungi da abilità acquisite ed esperienza lavorativa.

SciareMag insieme a Move Different di Vicenza ha constatato e raccolto una serie di dati che ora sono oggetto di analisi da parte dei ricercatori dell’Università di Pavia. Noi tra l’altro,  ve li stiamo anticipando con i video che potete vedere sulla nostra piattaforma TV.

Di tale ricerca vi terremo aggiornati ma ora vediamo praticamente cosa ci stanno indicando i dati raccolti. Sembra ovvio, ma i piedi calzati con gli scarponi da sci, producono una serie di variabili molto incisive sulla qualità del movimento. Questo sia da un punto di vista meccanico che di equilibri, sia statici che dinamici.

Ciò porta alla considerazione che – magari – in alcune circostanze e in palestra, è utile inserire esercizi che abbiano come caratteristica esecutiva, quella di essere eseguiti con gli scarponi calzati.

Fondamentalmente la differenza tra senza scarponi e piede calzato risiede su due principali aspetti che per ora identifichiamo in:

1. Il piede calzato nello scarpone si trova all’interno di una struttura rigida. Questa determina una sostanziale e determinante limitazione della mobilità articolare molto evidente nell’ambito della meccanica tibio-tarsica.

2. Lo scarpone, inoltre diventa, per caratteristica strutturale, un contenitore che favorisce il sostegno dell’essere umano. Accade anche nell’ambito della stabilità statico dinamica nei confronti della forza gravitazionale terrestre, che comunemente identifichiamo col termine equilibrio.

Probabilmente in un futuro prossimo venturo e nemmeno tanto distante, la ricerca ci potrà confermare e magari ampliare le conoscenze attuali ed evidenziare scientificamente le tematiche in oggetto.

Per ora atteniamoci ai dati in possesso e all’abilità di utilizzare le conoscenze ed esperienze acquisite per proporre alcuni esercizi utili all’allenamento di ogni tipologia di sciatore.

Veniamo ora agli esercizi… con scarponi

Attendendo quanto potrà evidenziarsi con la ricerca, proviamo utilizzare gli scarponi come variante, anche simpatica, alle normali procedure di allenamento.

Qui non vogliamo scioccamente sostituire nessun allenamento e nemmeno presuntuosamente istituzionalizzare degli stimoli allenanti.

Desideriamo semplicemente proporre delle esercitazioni «adattate» attraverso l’utilizzo degli scarponi.  Come detto, infatti, pongono delle variabili nella biomeccanica ed equilibrio di alcuni gesti motori tipici dello sciatore rispetto all’esecuzione senza scarponi.

Non si tratta di abolire metodi e istanze, ma semplicemente creare stimoli multilaterali, alla tradizionale e sempre valida preparazione fisica specifica.


Nelle foto 1 e 2 si vede chiaramente come lo scarpone influenzi la statica articolare degli arti inferiori di Nicole Spinelli atleta categoria giovani e aspirante tecnico.

Nella Foto 3 lo «stacco» affrontato con scarponi. Cosi come in Foto 4 abbiamo lo squat…eseguito anche (Foto 5) sulla «SlackGym» Spyder dal Master Andrea Avigo cimentato nello stesso esercizio.

Ma nella foto 6 è vincolato sull’attrezzo.

Sempre sulla SlackGym (Foto 7) un esercizio di equilibrio statico mantenendo la posizione.

Poi un altro dinamico con controllo dell’equilibrio (Foto 8).

Tutte le proposte sono valide anche in una prospettiva meno agonistica e ottimizzata per l’appassionato di ogni età e livello.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).