Allenatore senza maestro? Nessuna apertura indiscriminata: FISI chiarisce i contenuti della delibera.
Una recente delibera assunta dal Consiglio Federale della FISI ha generato un acceso dibattito all’interno del mondo dello sci. Il testo, relativo all’accesso ai corsi per diventare allenatori nelle discipline dello sci alpino, dello sci di fondo e dello snowboard, prevede l’abrogazione del requisito del possesso della qualifica di maestro di sci. Una formulazione che, letta superficialmente, ha indotto qualcuno a ritenere che fosse possibile diventare allenatori FISI senza alcun prerequisito tecnico, generando così confusione.
Una distinzione necessaria
Nel regolamento vigente, per accedere al primo livello del percorso di formazione come tecnico federale – che si articola su quattro livelli – è richiesto il possesso della qualifica di maestro di sci. Il maestro è la figura abilitata all’insegnamento tecnico della disciplina. L’allenatore, invece, opera all’interno delle società sportive, con un compito più orientato alla preparazione tattica e atletica dell’atleta, senza però sostituirsi all’attività didattica di base.
La distinzione tra i due ruoli – pur se ben definita nei regolamenti – incontra a volte difficoltà di applicazione, soprattutto nel contesto dei club giovanili, dove l’allenatore si trova a lavorare con bambini che non sempre padroneggiano già le basi tecniche.
Chiarezza sui contenuti della delibera
Per chiarire il significato e la portata della delibera, abbiamo interpellato il vicepresidente FISI Francesco Bettoni, che ha specificato i due obiettivi principali del provvedimento.
“Il primo – spiega Bettoni – è quello di separare in maniera inequivocabile l’attività dell’allenatore da quella del maestro di sci, ai fini del suo inquadramento come lavoratore sportivo, anche se la norma, a nostro avviso, era già piuttosto chiara. Con questo intervento si dà certezza al fatto di ottenere benefici fino a un massimo di 6.750 euro per i nostri tecnici. Un vantaggio legittimo che non possiamo non capitalizzare.”
Il secondo obiettivo riguarda un principio organizzativo fondamentale: “Rappresenta una prerogativa della Federazione determinare i criteri di scelta dei propri tecnici, a prescindere dal fatto che siano o meno maestri di sci. Tali criteri non sono stati modificati. Anzi, è stato recentemente precisato ancora una volta che possono essere allenatori delle squadre nazionali solo i tecnici in possesso della qualifica di terzo livello.”
Nessuna apertura indiscriminata
”Appare quindi del tutto infondata – continua Bettoni – l’interpretazione secondo cui questa delibera aprirebbe le porte dei corsi allenatori a chiunque, anche privo di esperienza o competenza. L’accesso ai percorsi federali di formazione rimane riservato a chi possiede la qualifica di maestro di sci, e i criteri selettivi restano invariati. Tutti gli allenatori che operano all’interno della Federazione – a qualsiasi livello – rientrano nel ruolo dei tecnici federali. Non esiste distinzione tra allenatori e tecnici “specialistici”: entrambi sono inquadrati nel medesimo sistema, con percorsi di formazione strutturati e progressivi.
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