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Anche Giovanni Malagò costretto all’isolamento

Anche Giovanni Malagò costretto all’isolamento
Questa mattina il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è stato trovato positivo a un test effettuato nel suo albergo in Cina. Malagò, totalmente asintomatico, è stato isolato sotto osservazione medica in una struttura dedicata, dove già ci sono altri membri del Comitato Olimpico Internazionale, in base alle regole previste dal Playbook al fine di proteggere gli altri partecipanti ai Giochi e la popolazione cinese. Malagò ha ricevuto la telefonata del presidente del Cio, Thomas Bach, che si è detto dispiaciuto di questo inconveniente e gli ha augurato una pronta guarigione.

Sta purtroppo aumentando il numero dei contagiati tra atleti e tecnici. tra questi lo sloveno Martin cater che dovrà dire addio alla “sua” discesa olimpica.

Gli organizzatori olimpici hanno annunciato ieri altri 37 test positivi al coronavirus tra le persone accreditate per i Giochi invernali di Pechino 2022, tra cui una dozzina di atleti o membri delle squadre.

In un comunicato si legge che i test effettuati domenica hanno visto 28 positivi su 1.252 arrivi all’aeroporto di Pechino, otto dei quali riguardanti atleti e membri della squadra.

Altre quattro persone di quel gruppo sono risultate positive all’interno della bolla olimpica, il circuito chiuso, insieme ad altre cinque coinvolte nei Giochi che si aprono venerdì e si svolgeranno fino al 20 febbraio.

In tutto, dal 23 gennaio gli organizzatori hanno registrato 176 test positivi, 51 dei quali tra atleti e membri delle squadre.

I Giochi si svolgono secondo le rigide regole contro il coronavirus, il che significa che tutti i partecipanti, dagli atleti ai giornalisti, sono completamente separati dalla popolazione cinese. Per rilevare le infezioni il più rapidamente possibile, ogni partecipante alla bolla deve sottoporsi a un test Pcr ogni giorno, dopo un primo test all’arrivo nel Paese.

Chi risulta positivo deve isolarsi in un hotel dedicato. Dopo due test Pcr negativi a distanza di almeno 24 ore l’uno dall’altro possono lasciare l’isolamento prima di un periodo di 10 giorni.

Successivamente è sufficiente un test negativo. La Cina sta ancora perseguendo una rigorosa strategia zero-Covid che vede anche piccoli gruppi di casi presi di mira con misure rigorose. Nelle ultime settimane le autorità hanno imposto il lockdown a diverse città con milioni di abitanti.Anche Gianni Malagò costretto

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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