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Andreja Slokar si rompe di nuovo il crociato: stagione finita!

Un messaggio, una foto, poche parole. Così Andreja Slokar ha raccontato ai suoi tifosi l’infortunio che le spegne sul nascere la stagione.
La slovena, una delle figure più genuine e amate del Circo Bianco, ha annunciato su Instagram di essersi nuovamente rotta il legamento crociato.
L’incidente è avvenuto giovedì, durante un allenamento a Soelden, e la diagnosi non ha lasciato scampo: stagione finita. «Sono molto triste nel dire che mi sono rotta il crociato giovedì. Stavo vivendo il mio momento migliore e voglio solo tornare a quelle sensazioni… quindi, credo che dovrò provarci di nuovo, giusto?»

Un post semplice, diretto, eppure pesante come una sentenza. Quel “provarci di nuovo” non è solo un modo di dire: è la consapevolezza di chi ha già affrontato la fatica del ritorno e sa cosa significa ricominciare da capo.

Slokar, classe 1997, originaria di Ajdovščina, è uno dei talenti più puri dello sci sloveno. Due vittorie in Coppa del Mondo – entrambe nella stagione 2021/22, a Lech Courchevel – e una tecnica elegante, fatta di sensibilità e controllo, che l’ha resa un riferimento dello slalom moderno.
Ma la sua carriera è anche una storia di resilienza: nell’ottobre 2022 si era già gravemente infortunata allo stesso ginocchio (in Val Senales), saltando l’intera stagione 2022/2023. Un anno e mezzo di riabilitazione, silenzio e lavoro, lontano dai riflettori.

Era tornata solo lo scorso inverno, con la determinazione di chi non cerca scuse. Non più la Slokar spensierata degli inizi, ma un’atleta consapevole, capace di rimettersi in gioco con rispetto per il proprio corpo e con un sorriso che non è mai venuto meno.
Aveva ritrovato ritmo, fiducia e serenità. “Stavo vivendo il mio momento migliore”, scrive. E quel presente spezzato racconta da solo la delusione.

Per la Slovenia e per il suo movimento femminile è un colpo pesante: Slokar era il volto della nuova generazione dopo Tina Maze, simbolo di uno sci che vive di passione più che di calcolo.
Per chi la segue, resta una delle atlete più autentiche del circuito, capace di mostrare sempre la persona dietro la professionista.

Uno staff quasi tutto italiano

Dietro Andreja c’è un team piccolo ma solido, quasi interamente italiano. Il capo allenatore è Stefano Costazza, da anni volto noto del movimento azzurro. Con lui lavorano il tecnico Luca Valenti e il preparatore fisico Andrea Massi, lo stesso che in passato aveva costruito la squadra-modello attorno a Tina Maze. Una scelta di fiducia e di metodo, che ha trasformato il gruppo Slokar in una piccola famiglia di lavoro. «Ho una squadra quasi tutta italiana – raccontava recentemente – e parlo con loro quasi solo in italiano. È come sentirsi a casa
Un legame forte, fondato su comunicazione diretta e obiettivi condivisi, che ha aiutato Andreja a tornare competitiva dopo il lungo stop.

La nuova rottura del crociato è un’altra salita, forse più ripida, perché arriva dopo la fatica di un rientro già conquistato.
Ma Andreja sa come si risale. Lo ha fatto una volta e lo farà ancora, con lo stesso spirito con cui scia: determinata ma leggera, combattiva ma sorridente. E così, tra una lacrima e una promessa, la Slokar lascia un messaggio che vale per ogni sportivo:
non è la caduta a definire un atleta, ma la forza con cui sceglie di tornare su quella stessa pista, ancora e ancora.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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