La montagna non parla mai da sola. Ti insegna solo se sai ascoltarla. E dal 5 all’8 febbraio 2026, St. Anton am Arlberg tornerà a essere la sua cattedra più alta. È qui che prenderà vita una nuova edizione della Arc’teryx Freeride Academy, evento che più di ogni altro ha saputo trasformare la tecnica in cultura e l’adrenalina in formazione.
Le iscrizioni sono ufficialmente aperte. Quattro giornate di clinic, esperienze e incontri dedicate a sciatori, sciatrici e snowboarder che vogliono andare oltre la curva e capire cosa c’è dietro un gesto perfetto. Perché il freeride non è solo libertà, ma anche metodo, consapevolezza e rispetto.
Saranno 500 i partecipanti ammessi ai 28 corsi in programma, pensati per tutti i livelli — dal principiante che vuole imparare a muoversi in sicurezza fino al rider esperto che cerca il limite successivo.
Si parlerà di sci, snowboard, splitboard e scialpinismo, ma anche di sicurezza in valanga, fotografia outdoor e lettura del terreno. Alcuni appuntamenti saranno riservati alle donne, in un percorso che unisce tecnica e inclusione, stile e sensibilità.
L’obiettivo è uno solo: crescere nella consapevolezza. Perché chi frequenta la montagna sa che non basta sapere dove andare — serve capire come tornare.
A guidare i partecipanti, un gruppo di atleti che rappresentano l’eccellenza mondiale del freeride:

Silvia Moser, volto italiano dell’avventura verticale; Elena Hight, leggenda dello snowboard; Tonje Kvivik, Stinius Skjøtskift e Severin Van der Meer, interpreti di quella disciplina che nasce dall’istinto ma vive di precisione.
Saranno loro a condividere la conoscenza che non si impara nei manuali: la capacità di leggere la neve, di trovare la linea giusta, di cadere bene e rialzarsi meglio. Il freeride, dopotutto, non è solo un modo di sciare. È un modo di pensare.
Il cuore dell’evento sarà il Freeride Village, il punto in cui la comunità Arc’teryx
si incontra, si ascolta e si riconosce.
Talk con atleti internazionali, anteprime cinematografiche, concerti, workshop, laboratori. Un piccolo mondo che vive al ritmo della montagna. Qui si potrà visitare la Gear Library, scoprire le novità del brand e toccare con mano materiali nati per resistere, non per essere sostituiti.
E nell’area ReBIRD™ Repair & Care si potrà osservare da vicino la filosofia Arc’teryx: riparare, lavare, prolungare la vita dei capi. Dare continuità agli oggetti, non alle tendenze.

Fondata tra le Coast Mountains canadesi, Arc’teryx ha fatto della progettazione una pratica etica prima ancora che estetica. I suoi prodotti nascono sul campo, provati nella neve e nella pioggia, dove il freddo non perdona e l’errore pesa.
“Siamo risolutori di problemi”, dicono.
Ed è forse questa la chiave del loro successo: cercare la semplicità nelle situazioni complesse, il gesto giusto in un ambiente che non ammette margini. Un design essenziale, ma mai minimale: ciò che serve, nulla di più.
Le Arc’teryx Academies, organizzate in Europa, Canada, Stati Uniti e Cina, sono la traduzione più autentica di questa filosofia. Eventi che uniscono atleti, guide, fotografi, tecnici e semplici appassionati, in una sorta di università della montagna.
Perché il sapere, in quota, è un bene collettivo: cresce solo se condiviso.

Chi sceglie St. Anton non va a sciare: va a imparare. A scoprire la leggerezza del gesto e il peso delle proprie scelte. A capire che la tecnica, senza cultura, è solo meccanica. E che il freeride, quando è vero, non è mai improvvisato.






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