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Arrivano gli audiodescrittori, le voci che fanno vedere

Un gruppo di narratori racconterà le gare olimpiche di Milano-Cortina 2026 a chi non può vederle. Nasce “Audiodescrizione 2026”: la voce come occhi, la parola come neve

Alcune immagini non passano dagli occhi. Arrivano dritte all’anima: il suono di una lamina che graffia il ghiaccio, un urlo che sale dal traguardo, la tensione che precede il salto.
Ora qualcuno potrà raccontarle.

Partono le selezioni per formare il team di audiodescrittori che accompagnerà i Giochi di Milano-Cortina 2026. Un progetto che unisce CMT – Connect Me Too e la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano, per dare voce alla neve e restituire le emozioni dello sport a chi non può vederlo, ma sa ascoltarlo meglio di tutti.

Non è cronaca. È presenza. Un gesto raccontato diventa immagine, un suono si fa visione, un respiro diventa ritmo.

Gli audiodescrittori non leggono un evento: lo traducono in sensazioni. Ogni parola serve a riempire lo spazio che separa lo sport dal silenzio.

«Vogliamo offrire un’opportunità concreta di crescita professionale e, insieme, costruire un futuro più inclusivo», spiega Tony D’Angelo, responsabile del progetto.
«L’audiodescrizione è uno strumento di libertà e partecipazione culturale, capace di unire persone e visioni e di abbattere barriere.»

Dietro il progetto c’è la stessa energia di chi parte dal cancelletto. La stessa voglia di rompere gli schemi, di andare oltre.Dopo il calcio, il rugby, il basket, anche gli sport invernali diventano pienamente accessibili.
«È straordinario — racconta Francesco Cusati, vicepresidente dell’UICI Milano — che la neve diventi finalmente inclusiva. Le emozioni non hanno bisogno di immagini per essere vere.»

Il sistema “Audiodescrizione 2026” si appoggia alla rete 5G per trasmettere in diretta la voce dei narratori, senza ritardi, attraverso un’app dedicata.
Una tecnologia invisibile, che dà forma a ciò che non si può toccare: la visione.

Gli audiodescrittori, dopo una formazione gratuita condotta da professionisti del settore, racconteranno dal vivo le gare più iconiche dei Giochi: dallo sci alpino all’hockey, dal pattinaggio allo snowboard.  Ogni parola sarà una pista da scendere, un’immagine da costruire in tempo reale.

Chi può candidarsi?

Chi ama lo sport, chi sa usare la voce come strumento, chi vuole trasformare un gesto tecnico in emozione.  Telecronisti, giornalisti, comunicatori o semplici appassionati: chiunque desideri diventare occhi per chi non vede.  Le candidature sono aperte scrivendo a info@connectmetoo.it.

La voce, quando è vera, non descrive. Disegna. E raccontare la neve con le parole significa restituirle un suono, una temperatura, un battito.  Milano-Cortina 2026 sarà anche questo: l’Olimpiade di chi guarda con l’immaginazione.  A occhi chiusi, ma con lo sguardo pieno di luce.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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