Notizie

Aspettando Santa Claus

Ti scriviamo questa lettera perché ci piacerebbe tanto ricevere sotto l’albero il riconoscimento normativo, da parte delle istituzioni centrali di Roma, che in questi 30 anni di esistenza della nostra federazione non siamo ancora riusciti a ottenere. FISPS conta 800 pattugliatori, opera in 10 regioni italiane (Friuli-V.G., Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Molise). Al proprio interno dispone di una Scuola Nazionale formata da 61 istruttori nazionali e regionali che prepara e forma pattugliatori. È notizia recentissima che IRC-Comunità (Italian Resuscitation Council) ha riconosciuto la nostra scuola come Centro Formativo Nazionale. Ad oggi già sei istruttori potranno effettuare corsi BLS e BLS-D su tutto il territorio italiano.
Nell’anno in corso c’è stata una proposta di legge d’iniziativa della senatrice Lanzillotta, modifiche alla legge n. 363 del 24 dicembre 2003, in materia di sicurezza nella pratica degli sport invernali da discesa e da fondo. Caro Babbo Natale, purtroppo ancora una volta non viene in alcun modo menzionata la nostra federazione, eppure di esempi di leggi regionali che potrebbero fare da riferimento ci sono. Infatti non è sempre necessario, inventare soluzioni nuove, molte volte è sufficiente prendere visione e consapevolezza di ciò che ci circonda e già esiste. Un esempio? La legge regionale del Piemonte n.2 del 26/01/2009.
L’art. 17 (Soggetti operanti nell’esercizio delle piste) individua i seguenti soggetti: il direttore delle piste, l’operatore di primo soccorso, i soggetti intermedi per la manutenzione, battitura, innevamento, preparazione delle piste e il personale degli impianti di risalita. Mentre l’art.20 (Mansioni degli operatori di primo soccorso) recita: «L’operatore di primo soccorso è il soggetto al quale sono affidate mansioni di recupero e di primo intervento di soccorso agli infortunati sulle piste da sci e anche mansioni di diversa natura, in relazione all’organizzazione aziendale di ogni singola località, con particolare riferimento alle operazioni di manutenzione e messa in sicurezza delle piste, al servizio di apertura e chiusura delle stesse, alla verifica delle condizioni di sicurezza e all’informazione agli utenti. La figura di operatore di primo soccorso si articola nelle categorie: a) operatore di primo soccorso su piste da discesa e b) operatore di primo soccorso su piste da fondo».
Prosegue specificando: «I requisiti e il percorso di abilitazione degli operatori di primo soccorso sono disciplinati per mezzo di appositi provvedimenti della Giunta regionale.
Sono fatte salve e vengono riconosciute le abilitazioni al servizio di soccorso, e i successivi aggiornamenti periodici, rilasciate ai soggetti appartenenti all’Esercito italiano, all’Arma dei Carabinieri, al Corpo della Guardia di Finanza, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, al Corpo forestale dello Stato ed alla Polizia di Stato, provenienti dalle rispettive scuole di addestramento alpino, ai soggetti appartenenti al Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico… Nonché ai soggetti appartenenti alla Federazione Italiana Sicurezza Piste Sci (FISPS) che hanno ottenuto l’abilitazione come soccorritore o pattugliatore nei corsi tenuti dalla Scuola regionale o nazionale FISPS, in divisa e in servizio nei comprensori sciistici della Regione.
Sono fatte salve e vengono riconosciute inoltre le abilitazioni al soccorso su pista da discesa e i successivi aggiornamenti periodici, rilasciate ai volontari dell’Associazione nazionale pubbliche assistenze (ANPAS) e della Croce Rossa italiana formati dalle rispettive scuole di soccorso piste e certificati dal Servizio di emergenza sanitaria 118 del Piemonte».
Approfittiamo per ricordare che all’art. 18 (Obblighi del gestore) il punto i) riporta che: «il gestore è tenuto a stipulare un apposito contratto di assicurazione della responsabilità civile inerente la propria attività per danni agli utenti e ai terzi per fatti derivanti da propria responsabilità anche in relazione all’uso della pista; la stipulazione di tale contratto costituisce condizione per l’apertura al pubblico della pista; l’utilizzo delle piste è altresì subordinato alla stipula di un contratto di assicurazione per la responsabilità civile da parte dell’utente per danni o infortuni che questi può causare a terzi, ivi compreso il gestore». Caro Babbo Natale forse è chiedere molto, ma bisognerebbe consultare la normativa già presente nelle regioni. C’è anche l’esempio della regione Friuli-V.G. in cui con la legge n.2 del 16/01/2002 ha istituito addirittura il Collegio regionale degli operatori per la prevenzione, soccorso e sicurezza sulle piste di sci, al pari degli altri Collegi dei maestri di sci, delle guide alpine, delle guide speleologiche.
Chissà sotto quale albero natalizio riusciremo a trovare questo grande riconoscimento, segno che i tempi stanno davvero cambiando!

Tags

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment