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BAM Fair Play 25/26: lo spirito Olimpico sboccia tra gli alberi di Milano

A cinque mesi dall’accensione del braciere Olimpico, Milano si prepara a vivere un’Olimpiade culturale che ha già il respiro di una festa corale. La Biblioteca degli Alberi – quel giardino urbano incastonato tra i grattacieli di Porta Nuova – diventa il palcoscenico di un progetto che intreccia sport, arte e cittadinanza attiva: BAM Fair Play 25/26, un viaggio in settanta tappe che da settembre 2025 a giugno 2026 accompagnerà la città verso i Giochi di Milano Cortina.

Un palinsesto che non è soltanto calendario di eventi, ma vera e propria dichiarazione di intenti: i cinque Cerchi Olimpici e i tre Agitos Paralimpici, tracciati sui prati in collaborazione con il Museo Olimpico di Losanna, si trasformano in simboli vivi, animati da performance artistiche, laboratori, incontri, passeggiate, podcast e grandi azioni comunitarie.

Il debutto: Beethoven, Verdi e l’abbraccio della città

Il sipario si alza il 6 settembre con un percorso musicale diffuso nei luoghi simbolici della città – dall’Istituto dei Tumori al Palazzo dei Giureconsulti – che condurrà alla serata inaugurale dell’11 settembre: il “Back to the City Concert”, giunto alla sua settima edizione.
Sul palco open air di BAM risuoneranno le note dell’Orchestra di Padova e del Veneto e del Coro Città di Piazzola sul Brenta, insieme al tenore Stefano Secco. Beethoven e Verdi diventano le voci universali di identità, natura e spirito Olimpico.

Arte performativa e simboli viventi

Il giorno successivo, il 7 settembre, i prati della Biblioteca degli Alberi prenderanno vita con una coreografia di danza contemporanea ideata da Emanuela Tagliavia e interpretata dagli allievi della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. Sarà il primo atto della Performative Land Art, progetto di Francesca Colombo che ridisegna il parco come un luogo d’incontro, riflessione e partecipazione.

Non solo danza: nello stesso giorno la velocista estone Egle Uljas porterà al pianoforte il suo racconto di atleta e musicista, aprendo un ciclo di incontri con campioni che sono anche artisti. Tra loro, la pattinatrice Alexandra Ianculescu e il nuotatore paralimpico Simone Barlaam, già quattro volte oro tra Tokyo e Parigi e oggi ambasciatore di Milano Cortina 2026.

Quattro stagioni di cultura condivisa

Il progetto non conosce stagioni:

  • in autunno (5 ottobre) sarà la danza urbana collettiva Panique Olympique della compagnia Volubilis a trasformare cittadini e sportivi in protagonisti;

  • in inverno (21 dicembre) la comunità si farà artista con un murale collettivo dedicato ai Giochi Paralimpici;

  • in primavera (22-24 maggio) il circo contemporaneo dei francesi XY accenderà BAM Circus con lo spettacolo Möbius;

  • in estate (21 giugno) la musica popolare delle bande lombarde chiuderà il cerchio celebrando l’energia del territorio.

Una città generativa

Abbiamo voluto costruire un percorso partecipativo ispirato ai valori Olimpici e Paralimpici, per superare le differenze e ritrovare il senso di comunità attraverso lo sport e la cultura” spiega Kelly Russell Catella, Direttrice Generale della Fondazione Riccardo Catella. Le fa eco Francesca Colombo, anima culturale di BAM: “Il fair play è una filosofia di vita fatta di rispetto e gentilezza, un modo di prendersi cura del bene comune. Anche lo sport è poesia, come ricordava Buzzati raccontando le Olimpiadi di Cortina del ’56”.

L’Olimpiade culturale prende forma

Per la Fondazione Milano Cortina 2026, rappresentata da Domenico De Maio, BAM Fair Play 25/26 è “un esempio virtuoso di come i valori dei Giochi possano tradursi in esperienze culturali capaci di generare impatto sociale”.

Con il sostegno di partner istituzionali e privati – da Regione Lombardia a Camera di Commercio, da Volvo Car Italia a Howden – il progetto si inserisce a pieno titolo nell’Olimpiade Culturale, quel vasto mosaico di iniziative che porterà Milano e l’Italia a respirare lo spirito dei Giochi ben oltre le piste e gli stadi.

Così, tra gli alberi di Porta Nuova, i valori universali dello sport si intrecciano con le arti, trasformando un parco urbano in un’arena aperta, dove la città intera diventa protagonista di un’Olimpiade che comincia molto prima del 6 febbraio 2026.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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