Le stagioni più importanti non cominciano con una gara, ma con una scelta. Il Comitato Regionale Veneto della FISI apre l’anno olimpico così: investendo sul futuro, rafforzando le proprie radici e dichiarando che lo sport invernale non è soltanto competizione, ma responsabilità verso le nuove generazioni.
L’inizio della stagione 2025–26 non coincide con un cronometro che scatta, ma con una visione che prende forma. Una visione sostenuta da numeri imponenti e, soprattutto, da una direzione chiara: oltre 200 gare in programma, più di 16.000 tesserati – che fanno del Veneto la prima regione italiana per iscritti FISI – e quasi 1.700 bambine e bambini sotto i dieci anni che rappresentano il cuore pulsante del movimento. È da qui che nasce il futuro degli sport invernali.
Una comunità che lavora nel tempo lungo
Il lavoro del Comitato Veneto non si misura soltanto nella quantità di eventi, ma nella profondità della rete che li rende possibili. Dieci discipline seguite con continuità – dallo sci alpino allo snowboard, dal fondo al biathlon, dallo ski cross al freestyle, fino al bob, allo skiroll e allo sci d’erba – e una struttura che coinvolge 155 sci club distribuiti in tutte le sette province della regione.
Attorno agli atleti si muove una comunità composta da oltre 2.000 tra allenatori, dirigenti e accompagnatori, affiancati da 80 giudici impegnati anche in manifestazioni internazionali e nel percorso verso i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano-Cortina 2026. Ogni fine settimana di gare significa più di mille famiglie coinvolte: un tessuto umano che rende lo sport invernale un fenomeno sociale prima ancora che agonistico.
In questo contesto si inserisce la nuova collaborazione con BCC Veneta, ufficializzata a Verona, a “Casa Verona”, luogo simbolico dello sport scaligero e spazio di incontro in vista dei prossimi Giochi. Non una semplice sponsorizzazione, ma una scelta di campo condivisa.
L’inaugurazione della nuova sede del Comitato Veneto avvenuta l’11 dicembre in occasione della Giornata Internazionale della montagna presso la “Casa della Montgana” del Collegio dei Maestri di sci veneto a Belluno. A fianco del Presidente Roberto Visentin, il presidente. federale Flavio Roda, il ministro Roberto Calderoli, il presidente della Fondazione Cortina 2026 (e vice presidente Fisi) e Luigi Borgo Presidente del Collegio veneto dei Maestri di. sci. e del Colnaz
L’heritage olimpico come responsabilità
Milano-Cortina 2026 rappresenta un orizzonte vicino, ma il vero lascito olimpico non si improvvisa. Non si esaurisce nella visibilità mediatica o nelle infrastrutture, ma si costruisce attraverso un percorso educativo e sportivo che dura anni.
Il presidente del Comitato Veneto, Roberto Visentin, lo sottolinea con chiarezza: l’occasione olimpica è quella di “lasciare il segno”, accompagnando una nuova generazione di atleti lungo un percorso che possa portarli, eventualmente, fino al massimo livello.
Saranno numerosi i veneti che vestiranno l’azzurro nel 2026, in discipline diverse e spesso lontane dai riflettori. A loro, come a tutti gli atleti degli sport della neve e del ghiaccio, va un incoraggiamento che non è rituale, ma consapevole del valore di ciò che rappresentano.
Giovani Talenti: crescere persone, non solo atleti
Il cuore progettuale di questa visione è il Progetto Giovani Talenti.
Tra le migliaia di tesserati, 170 ragazze e ragazzi vengono seguiti con particolare attenzione, attraverso investimenti mirati non soltanto sulla preparazione tecnica, ma anche sulla formazione scolastica e sulla crescita personale.
È una scelta che va controcorrente rispetto a una visione riduttiva dello sport come pura prestazione. Qui l’obiettivo non è anticipare i risultati, ma accompagnare i percorsi, rispettando tempi, fragilità e potenzialità. Il talento non viene forzato: viene coltivato.
Su questo terreno si innesta il sostegno di BCC Veneta, che da anni considera lo sport una palestra di vita. Un impegno concreto che nel 2025 si traduce in oltre 450.000 euro destinati a sport e welfare sportivo, con particolare attenzione alle attività giovanili e amatoriali.
Come evidenzia il presidente dell’istituto, Flavio Piva, lo sport oggi è uno degli ultimi contesti capaci di trasmettere valori come impegno, rispetto, responsabilità e spirito di partecipazione. Sostenere il Comitato Veneto FISI significa dunque contribuire alla crescita di cittadini più consapevoli, prima ancora che di atleti competitivi.
Una casa che parla di montagna
Il segnale più forte, forse, non arriva da una sala conferenze, ma da un luogo. Poche ore prima della presentazione della collaborazione con BCC Veneta, il Comitato Veneto ha inaugurato la nuova sede di FISI Veneto a Belluno, nel complesso della Casa dei Maestri di sci, a Borgo Prà.
La scelta del giorno – la Giornata Internazionale della Montagna – non è casuale. In quella sede, alla presenza delle istituzioni, dei vertici federali e di una campionessa come Manuela Di Centa, si è celebrato qualcosa che va oltre l’apertura di un ufficio: il riconoscimento della montagna come luogo di cultura, non soltanto di prestazione.
Quella casa non servirà solo a gestire calendari e regolamenti. Sarà uno spazio in cui costruire visione, coordinare energie, tenere insieme base ed eccellenza. Un luogo in cui il sapere tecnico incontra la responsabilità educativa.
Prima delle medaglie
La stagione della FISI Veneto comincia così:non con una partenza, ma con una dichiarazione di intenti. Prima delle medaglie, prima delle classifiche, prima ancora dei Giochi Olimpici, viene l’idea che lo sport invernale possa e debba essere un luogo in cui crescere bene. Atleti, allenatori, dirigenti, famiglie.
È un lavoro silenzioso, che raramente fa notizia. Ma è l’unico che permette, un giorno, di vincere davvero!






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