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Bode Miller tra tennis, golf e… pensieri

da Mediaplan: Visita a sorpresa in Trentino del campione olimpico Usa Bode Miller. Reduce dalla vittoriosa partecipazione al Campionato del Mondo Sci-Golf e da una estenuante prova di sci per la prossima stagione (sono state 120 le coppie di sci Head testate sul ghiacciaio), il campionissimo americano ha raggiunto Trento per riabbracciare gli amici della Paganella Skiarea e di Trentino Spa. “I miei portafortuna olimpici. Come promesso ho vinto l’oro” ha detto in una chiacchierata in piazza Duomo parlando della vittoriosa partecipazione ai Giochi di Vancouver conclusa con la conquista dell’unico trofeo che ancora mancava nella sua bacheca.
Prima di dedicarsi alle vacanza sulla meravigliosa imbarcazione a motore, uno yacht da 27 metri recentemente acquistato a San Diego – “l’alternativa per rimanere vicino alla mia piccola Dacey era comperare una casa, ma in barca ci si diverte di più” ha spiegato –, Miller ha voluto rincontrare e ringraziare per l’attenzione ricevuta in questi anni Silvano Bottamedi (presidente dell’Apt Paganella), Gianmaria Toscana (presidente Skipass) e Maurizio Rossini, responsabile Marketing di Trentino Spa. Presenti l’amico fidato Marco Dallapiccola e Mario Tonon, della Fondazione Mach-Istituto Agrario di San Michele, suo consulente nella nuova avventura vinicola che sta intraprendendo nella  fattoria (250 ettari) nel New Hampshire.
Una rimpatriata che ha visto co-protagonista il vino. Miller ha visitato la Mostra dei Vini del Trentino al Teatro Sociale assaggiando alcuni prodotti Cavit, dell’Istituto Agrario e Ferrari. In mattinata aveva visitato i proprio i due maggiori gruppi del settore in Trentino. In particolare, con Cavit è in corso una trattativa finalizzata a commercializzare negli Usa delle bottiglie (un bianco e un rosso) con il suo nome. “Lo scopo è totalmente benefico – ha spiegato Miller – per consentire una raccolta di denaro attraverso il pagamento di una piccola fee su ogni bottiglia venduta a favore della mia fondazione Turtle Ridge Foundation, che opera a favore dei bambini”. Ogni anno Miller ci versa direttamente circa la metà dei suoi ricavi. “La trattativa pare a buon punto – ha detto il campione Usa – e tra circa un mese ritornerò per perfezionarla”. Perché ho scelto il Trentino. “Innanzitutto perché la vitienologia italiana è la migliore al mondo – ha detto -. Poi perché con il Trentino e la Paganella è in corso un rapporto amichevole, oltreché di lavoro, e questa situazione è gratificante. Un valido aiuto anche per la mia Fondazione”.
Non a caso con Tonon è in corso l’operazione nel “ranch” di Miller. “Si era pensato al Teroldego – spiega l’esperto trentino, Gran maestro della Confraternita della Torta de patate – ma le condizioni climatiche non paio ideali. Il progetto in corso prevede così la realizzazione di un Eiswein sulla falsariga di quanto avviene al Nord, in Germania in particolare”.
Infine, qualche indiscrezione tecnica sulla prossima stagione. “Tutte le decisioni verranno prese ad agosto in un incontro con lo staff tecnico” ha spiegato Miller. Loquace e piacevole, come sempre quando si trova tra amici,  il campione Usa in una veloce colazione al Ristorante Lo Scrigno del Duomo, ha parlato dei suoi progetti e del suo futuro. Agonisticamente parlando il suo obiettivo 2011 sarà quello di vincere la libera di Kitzbuehel. “Ci sono sempre andato vicino ma non ho mai centrato la vittoria. E’ una gran gara” ha chiarito.
Altro sogno è il tennis. “Mi è sempre piaciuto sin da bambino. Sento molto la competizione – ha aggiunto –. Per ora mi sto allenando per partecipare ad inizio giugno ad un torneo alle Hawaii. Lo faccio per la Fondazione”. E l’idea di Flushing Meadows? “E’ un bel sogno – dice sorridendo Miller – parteciparvi sarebbe una cosa meravigliosa. Potrei aiutare la mia Fondazione. Ma non è così facile né scontato. Per ora l’unica certezza sono le Hawaii. Poi vedremo”.
In serata il trasferimento a Monaco di Baviera e quindi il rientro in volo negli Usa. Per il giramondo dello sci iniziano le vacanze tra California, Hawaii, New Hampshire e varie trasferte nel mondo. Anche per giocare a Golf, l’altra sua grande passione.
   

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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