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Carlo Bartesaghi, anima lombarda dei master, candidato consigliere in Alpi Centrali

Carlo Bartesaghi, anima lombarda dei master, candidato consigliere in Alpi Centrali.
Carlo Bartesaghi, classe 59 di Erba (CO), consigliere delle Alpi Centrali dal 2014 al 2018 e come aggregato nell’ultimo quadriennio, si ricandida per il sodalizio regionale. Il suo campo d’azione è sempre stato quello dei Master. Dal 2018 al 2022 ha continuato ad occuparsene da esterno in supporto a Licia Arsuffi, referente del settore, ma non più candidabile avendo consumato i tre mandati.

Prima di entrare nel Consiglio mi sono occupato dei master anche nella Fisi provinciale di Como. Questa è la mia materia, la mia passione, la mia vita!”.

Come mai questo in & out dalle Alpi Centrali?
Nel 2018 ci fu il passaggio da 20 a 10 consiglieri e commisi l’errore di presentarmi come Consigliere laico anziché atleta, dove avrei avuto più chance. Alla fine, però, non è che sia cambiato più di tanto e anche da esterno ho potuto dare il mio contributo al settore degli Over 30. Comunque, non essendo più disponibile Licia ritengo importante rientrare, candidandomi, questa volta, come atleta.

Atleta ancora col coltello tra i denti?
Forse un tempo, con l’età si è costretti a fare braccio di ferro con gli acciacchi, per cui meglio dare più conto al divertimento che al cronometro. Poi se il risultato arriva, tanto meglio. C’è anche un altro fatto, spesso mi ritrovo nei panni di organizzatore delle gare e quando devi occuparti degli allestimenti, segreteria e quant’altro manca il tempo fisico per riuscire a raggiungere il cancelletto di partenza. 

Com’è la situazione Master in Lombardia?
Gli ultimi due anni li lascerei lì, sono stati indubbiamente atipici e non ha senso inserirli in qualsiasi statistica, tra l’altro meglio il 2020 del 2021. L’anno scorso, tra quarantene, vaccini e timori vari si è abbassata notevolmente la partecipazione. Sarà invece la prossima la stagione della verità. Se aumenteranno i numeri ci riprendiamo, altrimenti bisognerà inventarsi qualcosa.

Ad esempio?
Organizzare circuiti validi, interessanti e che non impegnino eccessivamente nei trasferimenti per non pesare troppo sulla propria gestione economica. Negli ultimi anni si è badato di più al regolamento che alla realtà sociale in cui si sta vivendo. Non credo siano regole diverse a portare in pista atleti master. Hanno il loro peso ma in tono sempre minore.  C’è anche un altro aspetto, il livello si è alzato tanto per cui chi non si sente all’altezza non ha voglia di tornare a casa con una barcata di secondi sulle spalle e allora rinuncia. In questo caso è necessario individuare una strada per creare maggiori incentivi.

Tipo scegliere piste più facili?
Sarebbe troppo semplicistico, il ragionamento è più ampio e credo sia necessario un confronto molto approfondito. Ad esempio, ho notato che c’è stato un aumento della categoria C e una diminuzione dei B, quelli che partono dai 50. Se questa sarà la tendenza anche del prossimo inverno bisognerà interrogarsi sul perché avvenga questo e individuare un sistema che vada incontro a chi non si presenta più.

Sembrerebbe in sofferenza anche il Gruppo A…
I numeri sono altalenanti ma per questa fascia, quella dei più “giovani”, c’è anche un ragionamento un po’ diverso da fare. Si è a cavallo tra i Senior e i Master. Nel primo caso ovvio che ci si confronta con gente molto forte, nel secondo si parte per ultimi con piste spesso rovinate. Poi ritorno al discorso di prima, tra i 30 e i 50 anni oggi le problematiche della vita intervengono di più nella pratica sportiva.

Hai qualche numero?
Nel circuito lombardo Fischer abbiamo avuto 173 partecipanti nel Gruppo A, 580 nei B e 578, C e 175 nelle donne (D). Numeri che corrispondono con l’anno prima. Ripeto fosse un problema di regolamento sarebbe tutto molto più semplice, ci mettiamo lì e una soluzione la si trova. Il fatto è che qui si deve affrontare una situazione sociale complicata.

Dunque, se tornassi in Consiglio cosa faresti?
Prima cosa riproporrei il circuito regionale con l’impegno di portare sostegni esterni a livello di sponsor e supporti tecnici da parte delle aziende e creare un palcoscenico che possa attirare l’attenzione degli atleti gruppo A. Metterei poi sul tavolo un’altra questione: cercare di  ridurre il numero delle gare, compatibilmente con le richieste delle società, per avere più concorrenti ad ogni singola manifestazione, agevolando così anche le società organizzatrici.  Diciamolo, si pensa quasi esclusivamente agli atleti e poco agli sci club. Se perdiamo quelli ciao gare! Altro punto importante è avere la collaborazione delle società per cercare di risolvere i problemi, e questo è un punto difficile da superare.

Di quante gare parliamo?
Si consideri che l’anno scorso è stato dato il via a 31 gare nell’organizzazione dei due circuiti, quello regionale denominato Fischer Master Cup da me coordinato e la Master Cup del comitato bresciano. C’è collaborazione e alcuni appuntamenti si intersecano. Parliamo però di 31 gare in totale, troppe secondo me. Tante gare, meno concorrenti per giornata (Vedi sotto il prospetto).

Hai sempre lavorato a braccetto con Licia Arsuffi, come ti muoveresti ora che non può più?
Nella nostra collaborazione Licia, che ha 100 volte più esperienza di me, è l’esperienza e conoscenza approfondita dell’ambiente, io lavoro sul campo.. È vero, non può più far parte del Consiglio ma non sarebbe così difficile collaborare pur da esterna. La sua passione per il movimento master è infinita.

Non mi sembra che la tua abbia dei limiti…
In effetti parlare solo di passione è forse limitativo. Prima del circuito Alpi Centrali avevo portato avanti il Circuito Master Valtellina, distribuito in 5 stazioni. Poi da Consigliere lo portai a circuito regionale. All’epoca ce n’erano due e ci si pestava un po’ i piedi, ma riuscimmo a coordinarci e a trovare la quadra. Non fu un esercizio semplice perché i Master vivono le gare non per l’età che hanno. È il loro giocattolo e prova a metterci le mani sopra! Poi porto avanti fin dal primo giorno il sito Pianeta Master che non è un media istituzionale, però cerco di diffondere più informazioni possibili e anno dopo anno ha raggiunto un buon numero di visite. Anche in questo caso non è così semplice perché non tutti gli sci club sono organizzati per diffondere, programmi gara, foto, classifiche e informazioni varie. Mi dà un a grossa mano anche l’indomabile Enrico Ravaschio. È fin troppo banale dire che  a una comunicazione costante non può che corrispondere un aumento delle iscrizioni, concetto che non è presente nella mentalità di tutti. Sarebbe anche questo un punto da mettere sul tavolo delle proposte.


CIRCUITI LOMBARDI

Fischer Master Cup 2022

Pontedilegno Tonale Master Cup 2022

 

CIRCUITI RAGGRUPPATI


 

 

 


ALTRI CIRCUITI

Raiffeisen Sud Tirol Cup 2022

 

Speed Master Cup 2022

 

Mastermind 2022

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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